Ultima spiaggia per Julian Assange, che tenta di sfuggire all’estradizione negli Stati Uniti.
Gli USA, da ormai 15 anni, sono alla caccia dell’uomo che ha diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato. Tra gli statunitensi è Assange è rimasta soltanto l’Alta Corte di Londra, che oggi ha dato il via libera all’istanza della difesa del giornalista australiano. Il cofondatore di WikiLeaks, dopo il no del primo grado, ha ottenuto un ulteriore e finale appello di fronte alla giustizia britannica per evitare la sua consegna alle autorità USA.
I giudici di secondo grado hanno programmato l’atto conclusivo della storia giudiziaria per maggio, ritenendo giudicando non infondate le argomentazioni della difesa sui timori per la vita di Assange. La giustizia americana dovrà fornire rassicurazioni, garantendo la possibilità al giornalista di potersi appellare al Primo Emendamento. In altre parole a quella parte della Costituzione degli Stati Uniti nella quale si parla di tutela della libertà di espressione.
Assange vorrebbe anche ottenere la garanzia di non venire condannato a morte.
(Screenshot SKY)