É cominciata da Pechino la missione in Cina del Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Fino al prossimo 5 settembre il Ministro sarà impegnato con eventi culturali e con incontri istituzionali molto importanti. Proprio del tema politico ha parlato con la stampa dopo aver assistito alla messa dei padri salesiani a Pechino: “Non abbiamo ottenuto grandi risultati con la Via della Seta, ma questo poco importa. Noi siamo intenzionati ad andare avanti con il rafforzamento delle relazioni commerciali. Valuteremo il da farsi per quanto riguarda la nostra partecipazione alla Via della Seta – fa sapere il Tajani – il Parlamento deciderà, ma qualunque sia la decisione questo non pregiudicherà gli ottimi rapporti che abbiamo”.
Uno degli obiettivi di questa missione in Cina è proprio quello di valorizzare il partenariato strategico, che può permettere la crescita della presenza industriale italiana.
Tajani ha espresso la volontà di rinforzare i legami dell’Italia con “un grande Paese qual è la Cina“, riconoscendo le “visioni diverse” che talvolta i due Paesi hanno. Il dialogo con Pechino resta però “necessario”, ha dichiarato Tajani, “il memorandum sulla Via della Seta è solamente una parte delle relazioni che abbiamo. C’è un partenariato strategico che va avanti dal 2004, lo inaugurò Silvio Berlusconi, e dobbiamo rinvigorirlo. Riteniamo che la Cina possa svolgere un ruolo importante per raggiungere la pace in Ucraina. Credo – ha detto ancora il Ministro – che il governo cinese possa influire su Putin affinché torni a più miti consigli e possa dare vita a una stagione che porti a una pace giusta“.
(Screenshot da TV)
