Roma, 11 gen. – (Adnkronos) – “Inverni ed estati sempre più caldi una tendenza che non può più continuare a stupirci, mentre dovremmo stupirci della nostra inerzia di fronte a questi cambiamenti profondi del nostro clima”. Lo ha detto all’Adnkronos il climatologo Luca Mercalli, in merito ai dati del rapporto Global Climate Highlights 2022 di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, secondo cui l’estate del 2022 è stata la più calda mai registrata in Europa.
“Non stiamo facendo nulla per contenere le ragioni di questo aumento di temperatura – ha sottolineato Mercalli – io mi occupo di questo problema da 30 anni e mi ritrovo a rispondere alle stesse domande e a parlare dei tanti fenomeni intensi: caldo, siccità come quella del Po, o l’alluvione nelle Marche o ancora quella di Ischia e mi chiedo cosa aspettiamo ancora per reagire e combattere questi fenomeni. Il tema del cambiamento climatico e della salvaguardia ambientale è ancora troppo marginale”.
“Dobbiamo consumare meno, dobbiamo abbandonare il fossile e trasformarlo in rinnovabili, come chiesto dagli accordi Onu di Parigi del 2015, – ha spiegato Mercalli – come diceva il premio Nobel per la Fisica Parisi: ‘per i tetti di Roma si vedono più piscine che pannelli solari’. I dati Copernicus sono un po’ come un esame medico: abbiamo fatto le analisi del sangue, non sono affatto buone e il paziente ha anche la febbre è necessario intervenire e velocemente. Serve una cura, forte, intensa, meno viaggi, meno trasporti, meno rifiuti, meno auto, dovremmo anche mangiare meno carne dato che gli allevamenti contribuiscono per un 15% alle emissioni, e poi sburocratizzare l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari. Bisogna trovare una strada efficace per velocizzare la cura per il pianeta – ha concluso Mercalli – Le leggi fisiche non aspettano, adesso la cura bisogna farla in una manciata di anni: l’Ue dice che entro il 2030 dovremo aver già tagliato del 55% le emissioni in Europa, poi c’è il resto del pianeta”.