“La vita, la salute, il clima, la prosperità contro la povertà”. Sono questi gli obiettivi che la comunità internazionale oggi condivide. Certo, con tutte le sfide che emergono. Li elenca così Sergio Mattarella, nella sessione inaugurale della Conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo.
Poi corre all’Ucraina. “La guerra genera effetti gravissimi – dice Mattarella -: si acuiscono le tensioni, si obbligano – a parte le vittime – milioni di donne e minori ad abbandonare le loro abitazioni per cercare rifugio altrove, si rende più difficile la collaborazione internazionale in materia climatica e ambientale, si creano squilibri insostenibili nei prezzi di alcune fondamentali derrate alimentari con conseguenze destabilizzanti per intere regioni del mondo, anche a noi prossime, come l’area del Mediterraneo e il continente africano. Si accentua la crisi della gestione del debito estero per molti Paesi. È questo l’amaro frutto di un conflitto, scatenato da Mosca per anacronistiche velleità di potenza, che richiede una risposta netta, unitaria e solidale, al fine di giungere al ripristino di condizioni di pace”.
Poi ha ribadito che “il conflitto scatenato da Mosca per anacronistiche velleità di potenza richiede una risposta netta, unitaria e solidale, al fine di giungere al ripristino di condizioni di pace”.
Forte spirito di solidarietà italiano, “già nel secondo dopoguerra”
Quale il ruolo del Paese in questo scenario? “La rilevanza dell’azione europea congiunta, capace di proiettarsi nei cinque continenti, deve vederci consapevoli del nostro ruolo, delle nostre responsabilità, del nostro potenziale. L’Italia – risponde alla domanda il Capo dello Stato – è sensibile alle sfide collettive che richiedono un impegno che trova radici profonde nel tessuto culturale, sociale, politico, del nostro Paese. Un impegno che nasce dal forte spirito di solidarietà che ha caratterizzato la Repubblica Italiana già nel secondo dopoguerra e che prese slancio ulteriore negli anni Sessanta del secolo scorso”.
Oltre la cooperazione politica e umanitaria, Mattarella parla dell’importanza della cooperazione accademica. “È un aspetto essenziale che permette di rafforzare le capacità di conoscere e di tessere un dialogo aperto e fecondo, dischiudendo orizzonti ricchi di prospettive“. A seguire cita anche la cooperazione d’impresa e aziendale.
Cittadini stranieri in Italia, “contributo prezioso”
Conclude con una riflessione sulle comunità di cittadini stranieri presenti in Italia. “Il loro contributo alla conoscenza fra i nostri Paesi è prezioso – spiega Mattarella -. Il lavoro degli immigrati genera ricadute positive nel funzionamento del nostro sistema produttivo e di welfare e, insieme, contribuisce allo sviluppo dei Paesi di origine. Si pensi che le rimesse generate nel mondo verso i Paesi a reddito basso e medio ammontano, nel solo 2021, a circa 550 miliardi di euro. Da queste esperienze deriva anche il successo di iniziative imprenditoriali, avviate da esponenti di questa diaspora nei rispettivi Paesi di origine; testimonianza ulteriore del valore dell’incontro realizzatosi”.