Solo il 3,6% dei Comuni italiani (279 su 7,656) ha partecipato con la propria attività al contrasto all’evasione fiscale nel 2020 fronte dei 387 dell’anno precedente.
Lo riporta uno studio della UIL nel quale si sottolinea che nel 2020 le somme spettanti ai Comuni per la partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo per l’anno 2020 sono ammontate a 6,5 milioni di euro in diminuzione del 16,5% rispetto all’anno precedente.
Sono esclusi dall’analisi i Comuni ubicati in Trentino-Alto Adige che hanno una loro specifica legislazione. Tra tutti i Comuni che hanno attivato lo scorso anno l’attività di contrasto all’evasione fiscale vi sono 54 Città capoluogo di provincia. Il comune più virtuoso è san Giovanni in Persiceto con quasi un milione, mentre Roma ha incassato solo 82mila euro.
“A livello di singoli Comuni – spiega la Segretaria confederale Ivana Veronese – il Comune di San Giovanni in Persiceto (BO), lo scorso anno, ha recuperato 912 mila euro; segue la Città di Genova che ha incassato 473 mila euro; Torino 404 mila euro; Milano 350 mila euro; Bologna 310 mila euro; Prato 236 mila euro; Brescia 225 mila euro; Bergamo 188 mila euro; Modena 185 mila euro; Rimini 167 mila euro. Mentre se si analizza il dato riferito alle Città metropolitane, oltre alle già citate Genova, Torino, Milano e Bologna – continua – Firenze e Roma hanno incassato solo 82 mila euro; Venezia 56 mila euro; Napoli 21 mila euro; Reggio Calabria 18 mila euro; Messina 3.679 euro; Palermo 2.116 euro; Catania 1.479 euro; Bari e Cagliari non hanno recuperato nulla.