ESG

Corsa contro il tempo per i nuovi principi contabili in tema di ESG

C’è grande attesa per le novità, che verranno diffuse la prossima estate in tema di principi contabili aziendali, legati al tema dei 3 ambiti contenuti nell’acronimo ESG,  Environmental, Social e Governance.

Infatti, dal prossimo anno le aziende che dichiarano di volersi conformare ai principi ispiratori di questi 3 ambiti dovranno applicare nella redazione dei propri bilanci i nuovi criteri, legati alla duplice esigenza di tenere conto dell’impatto, sia del cambiamento climatico sui conti aziendali, sia di quello dell’operatività aziendale sul clima.

Per la redazione dei nuovi principi, pertanto, si registra un grande fermento sulle due sponde dell’Atlantico. Da un lato l’International Sustainability Standards Board, su richiesta dell’International Financial Reporting Standards, ha già elaborato un paio di bozze di documenti che sono stati posti in consultazione fino al prossimo luglio. Dall’altro, nel Vecchio Continente,  la Commissione Europea ha incaricato l’EFRAG –  European Financial Reporting Advisory Group, l’Associazione Europea dei revisori contabili, di presentare una bozza di documento che, una volta rilasciata, verrà posta anch’essa in consultazione fino al prossimo agosto.

In questo fervore operativo, finalizzato a stabilire i nuovi paletti della contabilità sostenibile, va anche registrata l’attività dell’OIC – l’Organismo Italiano della Contabilità, una Fondazione che dagli inizi di questo secolo si occupa istituzionalmente degli aspetti legati alla contabilità aziendale e che costituisce l’interlocutore nazionale ufficiale nei confronti dell’EFRAG. L’OIC ha reso noto di aver già costituito al proprio interno un gruppo di lavoro sulla sostenibilità, in grado, quindi, di fornire il proprio apporto costruttivo alla formazione delle nuove regole europee in tema di ESG.

Al di là di capire chi tra i due organismi internazionali arriverà per primo alla meta di fissare pubblicamente questi nuovi principi contabili, vi è l’auspicio che, una volta conosciuti ed approvati entrambi i rispettivi documenti finali, vi possa essere una necessaria armonizzazione tra essi per scongiurare inutili e nocivi fraintendimenti e continuare, invece, in modo fruttuoso sull’importante e delicato percorso della standardizzazione dei principi contabili aziendali a livello internazionale, un processo, avviato fin dagli anni ’70 del secolo scorso.

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