Uomo, over 40, impiegato in attività commerciali a tempo indeterminato, due debiti contratti a causa di prestiti personali per una cifra tra i 10mila e i 20mila euro: questo è l’identikit della persona media indebitata in Italia. A livello geografico, in Lombardia (16,1%), Lazio (11,8%) e Campania (9,2%) si riscontra il maggior numero di persone con debiti. Complessivamente un italiano su cinque ha più di quattro debiti da saldare e oltre la metà impiega almeno due anni per estinguere il proprio passivo. È quanto emerge dal primo Osservatorio sull’indebitamento di Bravo, la fintech che opera nella gestione e liquidazione dei debiti privati, che ha intervistato oltre 9mila persone che affrontano una situazione di indebitamento per analizzare la situazione nel Paese.
Il Co-Country Manager di Bravo in Italia, Daniel Martinez, indica che “nel 2023 il debito medio a persona è stato pari a circa 25.500 euro, in crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente”. “L’inflazione e il caro vita – spiega – hanno aumentato le difficoltà finanziarie degli italiani ed a indebitarsi sono in prevalenza gli over 40 residenti al nord, con un lavoro stabile, perché hanno tutte le condizioni che consentono di accedere al credito”. Martinez osserva inoltre che “nell’ottica di prevenire situazioni di indebitamento, è importante acquisire competenze di finanza personale, informarsi sulle condizioni di richiesta di prestiti e prodotti finanziari, porsi obiettivi di risparmio costanti e raggiungibili, pianificare con precisione le proprie spese sulla base delle entrate e delle uscite mensili”.
L’Osservatorio evidenzia alcune tendenze significative rispetto al tema dell’indebitamento, tracciando una panoramica della situazione in Italia. Due terzi dei debitori intervistati sono uomini, il 57% ha un’età compresa tra 40 e 59 anni, ma nell’ultimo anno c’è stato anche un incremento del 3-4% di soggetti tra i 30 e i 39 anni, che rappresentano il 17,3% del totale. La grande maggioranza ha un lavoro stabile, a dimostrazione di come l’indebitamento sia un fenomeno trasversale e non limitato alle categorie più fragili. Il 69,7% del campione analizzato ha un contratto a tempo indeterminato, prevalentemente come impiegati in attività commerciali e nei servizi (39%), seguiti da artigiani e operai specializzati (17,2%) e da lavoratori con mansioni da ufficio (14%). Il 14,7% è in pensione, solo il 5% è disoccupato.
“Le persone con un lavoro stabile hanno una maggiore propensione a richiedere prestiti, sia perché spesso avere un contratto a tempo indeterminato è un requisito fondamentale per ottenerli (soprattutto per importi elevati) sia perché la sensazione di stabilità porta a contrarre più debiti, senza considerare che il reddito non solo non aumenta, ma il potere d’acquisto viene eroso dall’inflazione” commenta Cristina Cervantes, Co-Country Manager di Bravo in Italia. La manager avverte che “per non ricadere in una situazione di sovraindebitamento, il pagamento dei debiti non dovrebbe mai assorbire più del 20% del proprio reddito, per evitare che diventi ingestibile nel tempo”.
L’analisi di Bravo ha inoltre rivelato che per quasi 8 persone su 10 (77%) le cause d’indebitamento riguardano prestiti personali (finalizzati e non). La carta revolving è indicata dal 14% degli intervistati, mentre la carta di credito e il fido bancario rispettivamente dal 6% e dal 2,5%. Questa suddivisione riflette la varietà di strumenti finanziari utilizzati dalle persone per far fronte alle esigenze di liquidità immediata, ma sottolinea anche la necessità di una gestione finanziaria oculata per evitare l’accumulo di debiti.
Dai dati raccolti da Bravo emerge che per estinguere i debiti oltre la metà degli intervistati (51%) impiega circa 24 mesi, mentre il (46,8%) al massimo un anno e il 2,2% necessita di almeno 36 mesi. Secondo l’Osservatorio di Bravo, una persona su tre (32,4%) si trova a dover gestire due debiti, il 26,7% solo uno, mentre il 21,7% arriva a tre. Al crescere del numero di debiti le percentuali si abbassano: solo il 10,5% ne conta quattro, il 4,9% cinque, il 3,8% almeno sei.
Per quanto riguarda l’entità del debito per singola persona, nel 18,6% dei casi è fino a 10mila euro, nel 32,1% tra 10mila e 20mila euro, il 20,8% tra 20mila e 30mila euro, il 20% tra 30mila e 50mila e l’8,5% oltre 50mila euro.
Analizzando il campione intervistato da Bravo su base geografica, le regioni settentrionali evidenziano una maggiore presenza di persone indebitate (il 43,6% del totale nazionale) rispetto a quelle centrali (22,3%) e meridionali (34,1%), che si spiega con la presenza di redditi mediamente più elevati e di più opportunità di lavoro stabile in queste regioni rispetto al resto d’Italia, con una conseguente maggiore facilità di accesso al credito.
La maggior parte delle persone in situazioni di indebitamento risiede in Lombardia (16,1%), Lazio (11,8%) e Campania (9,2%). Seguono Piemonte (8,2%), Sicilia (7,6%) ed Emilia Romagna (7,1%). Al contrario, la Valle d’Aosta registra la percentuale più bassa, con solo lo 0,23% della popolazione con debiti da saldare.
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