Dall’inizio di questa settimana è entrata in funzione la piattaforma telematica delle camere di commercio, supporto indispensabile per realizzare la procedura di composizione negoziata della crisi prevista dal nuovo codice di crisi d’impresa.
La piattaforma, infatti, costituisce il punto di riferimento per accogliere e “processare” l’intera procedura sviluppata su base volontaria e con l’obiettivo di recuperare le imprese di diversa natura, che, pur essendo strutturalmente sane, si trovano ad affrontare un momento di squilibrio patrimoniale o economico/finanziario.
Come sottolinea Unioncamere, la piattaforma si compone di due aree distinte: la prima, pubblica e di carattere informativo, consente all’imprenditore interessato alla procedura di effettuare il test di perseguibilità del risanamento aziendale, oltre a fornire tutti gli elementi di riferimento informativo del nuovo strumento stragiudiziale. L’altra sezione della piattaforma, considerata “riservata”, accoglie dal canto suo le domande degli imprenditori per guidarli ed orientarli nel percorso di misure attuative delineato dal Ministero della Giustizia.
Infatti, a questa seconda sezione l’imprenditore presenta la propria istanza iniziale e ad essa deve accedere per gli altri passi procedurali, eventualmente con l’affiancamento e l’assistenza di un esperto, il tutto, in una situazione di continuità aziendale.
Va anche ricordato che, oltre alla piattaforma telematica, il sistema camerale ha la responsabilità della tenuta degli elenchi regionali degli esperti, provvedendo, per di più, alla loro nomina diretta nel caso di imprese dalle dimensioni considerate più contenute secondo la seguente griglia di parametri: attivi patrimoniali inferiori ai 300mila euro, ricavi lordi al di sotto dei 200mila euro e un indebitamento inferiore ai 500mila euro. Invece, nel caso di imprese di dimensioni considerate maggiori, sempre secondo i parametri e le soglie prima ricordati, le Camere di Commercio ospiteranno le Commissioni Regionali incaricate di nominare i migliori esperti.
C’è, dunque, grande attesa per verificare la funzionalità e anche il grado di accoglienza tra gli imprenditori di questa nuova procedura stragiudiziale, il cui impatto economico a regime non dovrebbe essere certamente indifferente, soprattutto se sarà, realmente, centrato l’obiettivo di tagliare del 10% le oltre 48mila procedure concorsuali presentate nel biennio 2019/20.