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Dall’UIF ennesimo allarme per i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata

Nell’aprile di due anni fa l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – UIF, la financial intelligence unit costituita presso la Banca d’Italia, metteva in guardia i soggetti vigilati dai rischi di infiltrazione nel tessuto socio – economico da parte della criminalità organizzata, a seguito degli effetti devastanti prodotti dalla diffusione della Pandemia da Covid’19. Nel febbraio dello scorso anno, poi, lo stesso organismo lanciava l’allarme contro il rischio di un utilizzo anomalo delle risorse rese disponibili  dall’adozione di misure di sostegno per favorire la ripresa economica in Italia.

E, infine, all’inizio di questa settimana l’UIF, attraverso una propria comunicazione, ha nuovamente richiamato l’attenzione in tema di prevenzione dei fenomeni di criminalità finanziaria, connessi al Covid ’19 e al PNRR. In due distinti allegati vengono, infatti, passati in rassegna alcuni, possibili comportamenti anomali, incoerenti e illogici, che dovrebbero far insorgere il dubbio e il conseguente obbligo di dare l’allarme nelle categorie dei soggetti vigilati e tenuti alla segnalazione di operazioni sospette.

Sul versante legato agli effetti del Covid’19 vengono particolarmente analizzati i rischi ricorrenti nel riconoscimento di detrazioni fiscali, a fronte dell’esecuzione di specifici interventi e nella possibilità di  cedere i relativi crediti d’imposta, in presenza di una normativa più volte modificata, con l’obiettivo di rafforzare i presidi per contrastare le eventuali frodi e utilizzare in modo appropriato gli strumenti messi a disposizione dal sistema di prevenzione dell’antiriciclaggio. Un richiamo specifico concerne, anche, l’attenzione da dedicare alle operazione relative a “crediti posti alla base di articolari prodotti finanziari, ovvero inseriti nel contesto di operazioni di cartolarizzazione che non consentono di valutare la genuinità del sottostante”.

Quanto alle ingenti risorse messe a disposizione del nostro Paese dall’Unione Europea a fronte dei diversi progetti e capitoli di spesa previsti nel PNRR italiano l’UIF focalizza la propria attenzione sugli aspetti di valorizzazione della struttura di governance per la gestione del Piano da parte delle diverse Istituzioni componenti la Pubblica Amministrazione, mettendone in evidenza il ruolo cruciale  e, più specificamente, soffermandosi sulle caratteristiche e sui requisiti della figura del gestore di fondi pubblici.

In questo ambito un richiamo puntuale è, poi, riservato al settore degli appalti pubblici con sottolineature dedicate agli snodi cruciali in esso presenti: dalla raccolta di informazioni sui titolari effettivi degli appalti pubblici, all’importanza della valutazione dell’adeguatezza e completezza della cosiddetta documentazione antimafia; dalla tracciabilità delle operazioni e apposita codificazione contabile per l’utilizzo delle risorse, all’analisi della movimentazione finanziaria per cogliere eventuali sospetti di utilizzo indebito dei fondi.

In definitiva,  un ennesimo, forte monito, questo dell’UIF, che rinnova ancora una volta  la sfida alla criminalità economica, contribuendo con la propria mission a favorire la realizzazione di uno sviluppo economico virtuoso e sostenibile.

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