Dissensi e tensioni ai vertici di Israele in merito alle responsabilità per l’attacco a sorpresa subito da Hamas lo scorso 7 ottobre. Con un post Facebook Netanyahu afferma di non essere stato avvertito dall’intelligence militare e dalla sicurezza interna sulla possibilità di una guerra.
Immediata la replica della radio militare, la quale afferma che ci furono avvertimenti sull’eventualità di attacchi dell’asse Iran-Hezbollah-Hamas. Trio divenuto più aggressivo, nel tempo, per via delle lacerazioni in Israele. A prendere posizione, in favore dell’esercito, il leader centrista Benny Gantz, componente del governo di emergenza nazionale. Gantz ha difeso i vertici militari e ha chiesto al Premier israeliano di ritirare le sue dichiarazioni.
Premier che continua a essere al centro del vespaio di polemiche sulle responsabilità per l’attacco a sorpresa di Hamas. L’accusa arriva dall’ex capo del Mossad, Yossi Cohen, intervistato da un’agenzia stampa israeliana: “La responsabilità viene accettata quando inizi il tuo dovere, non durante. Quando ho accettato la responsabilità del Mossad, da quel momento in poi, tutto ciò che è accaduto in quell’organizzazione, fino al mio ultimo giorno lì, per quasi cinque anni, è stata mia responsabilità“. Secondo Cohen l’accaduto è un grosso, grave malfunzionamento. “Israele – conclude Cohen – non solo merita risposte, merita un sistema migliore, in grado di difendere i cittadini dentro e fuori, all’interno di Israele e ai suoi confini“.
(Foto da Pixabay)