All’età di 88 anni è morto l’attore francese Jean-Paul Belmondo. Il cinema internazionale perde un professionista estremamente versatile e in grado di interpretare qualunque ruolo, da operaio a studente, da contadino a sacerdote introverso.
Tra is uoi film ricordiamo La donna è donna (1961), Lo spione (1962), Caccia al maschio (1964), Borsalino (1970), Il clan dei marsigliesi (1972) e L’incorreggibile (1975), pellicole che gli procurarono grande popolarità fra il pubblico e riconoscimenti importanti dalle autorità, come il Cèsar per Una vita non basta (1988) e la Legion d’Onore. Tra i suoi ultimi lavori Amazzonia (2000), la storia di un francese che invecchia e decide di ritirarsi dove è più fitta la foresta amazzonica.
Pur essendo scettico nei confronti del cinema impegnato, Belmondo accettò ugualmente di lavorare con registi difficili che lo avevano visto nascere cinematograficamente: interpretò Il bandito delle 11 di Godard, Il ladro di Parigi (1967) di Malle, La mia droga si chiama Julie (1969) di Truffaut, Trappola per un lupo (1972) di Chabrol e Stavisky (1974) di Resnais.
