Ecuador, stato di emergenza e dispiegato l’esercito

Il Presidente  dell’Ecuador Lasso ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese per 60 giorni, pur confermando la data delle elezioni il 20 agosto.

Le Forze Armate dell’Ecuador hanno iniziato il dispiegamento in tutto il territorio dell’Ecuador in seguito all’omicidio del candidato alla Presidenza, Fernando Villavicencio.

Lo ha annunciato il Ministro della Difesa, Luis Lara, sottolineando che “l’obiettivo è mantenere una presenza militare in ogni città e in ogni parrocchia fino alla conclusione del processo elettorale”.

Lara ha dichiarato che “l’esercito risponderà con tutta la sua potenza alle minacce dei gruppi criminali contro i candidati e contro il sistema democratico”.

E’ chiaro che le mafie hanno dichiarato guerra all’Ecuador e che lo Stato e le Forze Armate useranno tutti gli strumenti per combattere gli assassini e i loro complici“, ha aggiunto e ha concluso dicendo  che “il voto sarà la miglior risposta alle mafie e ai loro alleati”.

Il candidato alla Presidenza Villavicencio è stato assassinato mercoledì a colpi d’arma da fuoco mentre stava lasciando una scuola della capitale Quito, dove si svolgeva un raduno politico. Un clan dedito al narcotraffico ha rivendicato l’omicidio, e sei persone sono già state arrestate. A rivendicare l’attentato è stato il clan de Los Lobos, il secondo gruppo criminale più grande dell’Ecuador, legato al cartello messicano della droga di Jalisco Nuova Generazione. In un video diffuso  sui social, la banda minaccia altri politici del Paese, tra cui il candidato di destra alla presidenza Jan Topic.

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