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Elezioni Liguria, Renzi agita centrosinistra: al lavoro per intesa

In Liguria, Emilia Romagna e Umbria Iv sosterrà i candidati della coalizione di centrosinistra? “Sì”. Con una risposta telegrafica, Matteo Renzi sembrava aver chiuso uno dei tormentoni estivi e composto il rebus del fronte dell’opposizione per il post-Toti (in Umbria e Emilia Romagna l’intesa elettorale è chiusa) in vista delle regionali in autunno.

Ma nonostante l’ottimismo di Renzi, in tv su La7, nel campo ‘largo’ ligure ancora non c’è la fumata bianca sul candidato governatore, nonostante il fatto che da tempo a scaldare i motori sia un big del Pd come Andrea Orlando. Il netto “sì” del leader di Italia Viva, infatti, non ha sgomberato il campo dalle polemiche. L’intesa con Renzi non è possibile nel momento in cui lui sostiene Bucci. Non è che uno può essere contro il totismo in Liguria e con il totismo a Genova. Bucci è l’espressione massima del totismo”, spiega all’Adnkronos il leader dei Verdi Angelo Bonelli.

Anche su questo punto, Bonelli ha replicato a Renzi: “Sulle infrastrutture dobbiamo vedere. Il problema della Liguria è che è stata devastata dalla cementificazione, non è Gronda sì o Gronda no, ma quel modello di sviluppo che ha devastato la Liguria tipica del totismo. Se questa è la linea Renzi, buona vita”.

Calenda, “prima dei candidati, discutiamo i temi”

Ma non è solo il fronte Italia Viva che agita le acque del centrosinistra ligure. Anche Carlo Calenda, su una intesa per il dopo Toti, non era stato rassicurante: “In Liguria è un casino. Prima di discutere dei candidati, in ogni caso, dobbiamo discutere dei temi”, aveva spiegato dal palco della Versiliana. In casa M5s, poi, resta la novità della candidatura di Luca Pirondini.

“Non è un diktat da parte nostra. Vogliamo una discussione aperta”, ha spiegato il coordinatore ligure del Movimento Roberto Traversi, pur definendo “autorevole” la proposta Orlando. Proprio per comporre il puzzle ligure, in queste ore sono in campo gli ‘sherpa’ dei vari partiti (in particolare Pd e M5s). Ma non è escluso che per sciogliere tutti i nodi sia necessario un tavolo dei leader, da tenere a Roma nei prossimi giorni, per definire l’accordo e chiudere l’intesa “entro settembre”.

(Screenshot TV)

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