Roma, 9 dic. (Adnkronos) – Il 10% più ricco dei cittadini europei è responsabile da solo di oltre un quarto (il 27%) delle emissioni totali dell’Ue, la stessa quantità della metà più povera della popolazione europea. Non solo: la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera a livello europeo ad oggi è operata solo dai cittadini che hanno un reddito medio o basso, al contrario le emissioni di cui è responsabile il 10% più ricco della popolazione europea sono aumentate dal 1990.
È l’allarme lanciato da Oxfam, con un nuovo rapporto pubblicato oggi, alla vigilia del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. Un summit che dovrà definire gli obiettivi di riduzione delle emissioni Ue entro il 2030, cruciali per favorire una ripresa economica rapida, equa e sostenibile dalla crisi imposta dalla pandemia.
Il rapporto, che si basa su una ricerca condotta in collaborazione con lo Stockholm Environment Institute, fotografa il livello delle emissioni per diversi livello di reddito tra il 1990 e il 2015. Un periodo durante il quale le emissioni complessive nell’Unione europea si sono ridotte del 12%, a fronte però di un disuguale livello di responsabilità nell’inquinamento prodotto dallo stile di vita e consumo della parte più ricca della popolazione europea, rispetto a tutti gli altri.
Nel dettaglio: il 10% più ricco dei cittadini europei è responsabile da solo di oltre un quarto (il 27%) delle emissioni totali; il 40% degli europei con un reddito medio è responsabile del 46% delle emissioni, mentre l’1% più ricco del 7%; dall’altro lato, la metà più povera degli europei ha ridotto le proprie emissioni di quasi un quarto (il 24%), mentre i cittadini a reddito medio del 13%. Al contrario, il 10% più ricco degli europei ha aumentato le proprie emissioni del 3% e l’1% più ricco ha visto un aumento del 5%.
Secondo le stime contenute nel rapporto, per contribuire a mantenere l’aumento del riscaldamento globale entro di 1,5 ° C, l’impronta di carbonio del 10% più ricco degli europei dovrà ridursi di dieci volte rispetto ai livelli attuali entro il 2030, mentre quella dell’1% più ricco di ben 30 volte. Al contrario, l’impronta del 50% più povero dovrà ‘solo’ dimezzarsi.
“Mentre le fasce più povere della popolazione europea negli ultimi decenni si sono impegnate nel ridurre il proprio impatto inquinante, i più ricchi si sono fatti un giro gratis – commenta Elisa Bacciotti, responsabile delle campagne di Oxfam Italia – Adesso però è cruciale che ciascuno faccia la sua parte perché responsabilità tanto disuguali rischiano di non far centrare gli obiettivi di riduzione che si è data l’Unione europea. Per scongiurare questa eventualità, che potrebbe avere effetti catastrofici per tutti, è quindi necessaria un’immediata e coesa azione da parte dei leader europei”.