La nuova tassa italiana sugli extra profitti delle banche ha spiazzato il mercato e i titoli delle quotate a Piazza Affari: Infatti crollano nella prima ora di scambi, perdendo dalla capitalizzazione di Borsa circa 10 miliardi di euro.
Gli esperti hanno calcolato che l’utile netto delle banche nel 2023 potrebbe essere ridotto di circa il 10 per cento.
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge che si effetturà il prelievo del 40% sugli extraprofitti delle banche qualora il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 5%” il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale ad “almeno il 10%” confrontando il 2023 col 2021.
Le banche europee sono rilevanti in Borsa qualora dopo l’Italia, decidano di adottare una tassa sugli extraprofitti. Il comparto europeo cede il 2,8% e condiziona negativamente i listini del Vecchio continente.
Oltre agli istituti di credito italiani, che segnano le maggiori flessioni, sono in deciso calo anche Bnp Paribas (-3,1%), Banco Santander (-3,5%), Commerzbanck (-3,6%), Credit Agricole (-2,9%) e Deutsche Bank (-3,3%). A Piazza Affari, intanto, Bper cede il 9,5%, Mps il 9%, Intesa (-8,1%), Banco Bpm (-7,4%) e Unicredit (-6,7%).
A giugno il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva spiegato che il Governo non aveva “in cantiere nessuna tassazione sugli extraprofitti” ma in Parlamento alla fine di aprile, proprio lo stesso Ministro, aveva annunciato che il Governo non avrebbe trascurato l’accresciuta redditività delle banche.
Il varo di una misura sugli extraprofitti bancari anche in Italia sta incidendo sull’andamento di tutti i mercati europei con il comparto che a fine mattina segna un calo del 2,8%.
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