Fisco e Dl Carceri: le novità dall’ultimo Cdm

Fisco e Dl Carceri: queste le novità principali del Consiglio dei Ministri tenutosi ieri.

Soddisfatto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Il provvedimento approvato oggi è un intervento vasto e strutturale che affronta in modo organico un altro settore del sistema dell’esecuzione penale. Questo intervento è frutto di una visione del governo Meloni, condivisa dai nostri sottosegretari, che sul punto di vista della Giustizia è orientata essenzialmente su quello che potremmo chiamare umanizzazione carceraria“.

In sostanza il testo di legge prevede alcune importanti novità:

  • Più telefonate per i detenuti;
  • snellimento delle procedure per ottenere misure alternative al carcere;
  • un elenco delle comunità abilitate per la detenzione domiciliare.

Il Governo ha dunque cercato di mettere mano al sistema penitenziario italiano, con l’approvazione del decreto legge. Il nuovo “svuota-carceri”, terminologia non apprezzata da Palazzo Chigi, non è un provvedimento preso per aprire le celle. L’intenzione del Governo è quella di alleggerire la popolazione carceraria, che costituisce un problema da affrontare.

Sulle novità legate al Fisco si è espresso in conferenza stampa il Viceministro dell’Economia Maurizo Leo: “Con questo avremo un quadro completo della materia. Ulteriori interventi richiederanno ulteriori risorse. Sull’Iva qualche passo avanti lo potremo fare con la revisione dei testi unici che abbiamo in cantiere: in attesa di reperire risorse possiamo avviare meccanismo di semplificazione”.

Leo ha poi specificato, rispondendo alle domande sulla possibile riapertura della rottamazione quater, ha detto che non c’è nessun provvedimento all’esame.

Dieci anni e 120 rate per pagare i debiti con il fisco e saldare le cartelle esattoriali. Novità nel sistema della riscossione, ulteriormente aggiornato dal governo dopo la rottamazione quater, finora però rispettata solo dalla metà dei morosi. Queste, in sintesi, le misure votate dal Cdm di ieri, che concederanno ancora più tempo per saldare i debiti facendo anche scattare, dopo 5 anni, il “discarico automatico” delle cartelle. Il Governo, con la riforma, vuole rendere la riscossione più veloce ed efficiente, snellendo la montagna di debiti fiscali.
Per far ciò, però, i costi non saranno di poco conto, come fatto notare dalle opposizioni. Con le facilitazioni di pagamento lo Stato potrebbe rinunciare, tra mancato incasso di sanzioni, interessi, aggi e more, fino a 2,5 miliardi di euro.

Oltre ai 10 decreti fiscali approvati in via definitiva, il Governo ha approvato in via preliminare altri 4 provvedimenti su dogane, imposizione indiretta, imposizione diretta e un primo correttivo su concordato, adempimento collaborativo, calendario fiscale. Lo riporta Sky Tg24.

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