C’è fermento per lae nomine della futura governance del Gruppo Generali. Il confronto riparte con frequenti contatti tra i soci sul dossier caldo della definizione del nuovo vertice dal momento. Il 2 agosto scorso, il Consiglio di Amministrazioni di Generali aveva deciso l’avvio di attività preparatorie della procedura per la definizione dell’eventuale lista di candidati da parte del Consiglio stesso, procedura che sarà sottoposta all’esame nella riunione fissata il 27 settembre prossimo.
Per questo, si è messo al lavoro il comitato per le nomine, che potrebbe presto avere un confronto con l’Amministratore Delegato Philippe Donnet, per presentare al board una propria proposta. Del comitato fanno parte, tra gli altri, Clemente Rebecchini (Mediobanca), Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin, rappresentante di Del Vecchio. Difficile, al momento, prevedere se si possa arrivare alla presentazione di una lista del Consiglio di Amministrazione. L’alternativa sarebbe la presentazione di tre liste, capeggiate, rispettivamente, da Mediobanca, Caltagirone e Assogestioni.
Caltagirone spinge per il cambiamento nella governance e per il fronte di chi nell’orbita di Mediobanca è più favorevole a una soluzione di continuità. Intanto, se il numero uno di Generali non dovesse essere riconfermato, potrebbe prendere corpo anche l’opzione di un manager interno al gruppo unitamente anche alla nomina di un Direttore Generale.
Uno dei rumors che circola, infatti, è quello della nomina di Luciano Cirinnà, che guida Austria, Cee & Russia, nuovo Ceo e Sandro Panizza, Group Chief insurance & investment officer, come Direttore Generale. Ma tra gli altri nomi ‘interni’ si sarebbero quelli di Giovanni Liverani Ceo di Generali Germania e Marco Sesana Ceo di Generali Italia. Circolano, comunque, altri nomi di ‘esterni’ come quello di Mario Greco, ora alla guida di Zurich, Matteo Del Fante, Ceo di Poste Italiane.