(Adnkronos) – Il grande dibattito sull’opportunità del Superbonus prosegue con novità praticamente quotidiane. In ordine cronologico, tra i temi più recenti che riguardano il Superbonus, c’è quello dell’impatto che ha avuto sui conti pubblici. Gli incentivi legati al Superbonus e alle altre agevolazioni fiscali dell’edilizia, infatti, hanno fatto lievitare il deficit oltre quanto previsto dalle stime. In particolare l’Istat ha rilevato che il rapporto deficit/PIL nel 2022 ha toccato l’8%, decisamente più del 5,6% che era stato stimato. In queste percentuali il peso dei bonus edilizi ha influito negativamente portando a un aumento del deficit. Ricordiamo che il peso diretto dei bonus edilizi sulla spesa pubblica è relativo al primo anno di avvio, senza considerare il fatto che vengano spalmati nel periodo previsto dalla detrazione. Questo, in cifre, si traduce in un indebitamento nel 2022 in valore assoluto pari a 153.447 milioni di euro, ma in diminuzione di circa 7,8 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.
Per contro c’è anche da sottolineare che, come evidenzia l’Istat, il settore delle costruzioni, proprio grazie al sostegno degli incentivi fiscali previsti, ha registrato una crescita del valore aggiunto di oltre il 10%. Se da un lato il debito è aumentato in termini assoluti, dall’altro nel rapporto con il PIL è sceso al 144,7%. Dunque, in prospettiva nel 2023 e nei prossimi anni, il peso sull’indebitamento dovrebbe essere decisamente inferiore, anche alla luce dell’attuale stop alla cessione dei crediti maturati su interventi in regime di Superbonus. Ciò dunque dovrebbe permettere maggiore libertà ad eventuali interventi di politica economica.
La questione dello stop alla cessione dei crediti e dello sconto in fattura, secondo quanto affermato dal Ministero dell’Economia, è stato necessario per tutelare i conti pubblici per il 2023 anche alla luce delle indicazioni statistiche sul rapporto deficit/PIL fornite dall’Istat. Naturalmente, allo stato attuale dei fatti servono interventi per proporre un’uscita sostenibile dalle misure dei bonus edilizi per come erano stati concepiti. Come infatti ricorda anche Ance, attualmente risultano fermi nei cassetti fiscali 19 miliardi di euro di crediti legati ai bonus edilizi, che mettono a rischio un numero davvero considerevole di imprese e lavoratori. Dunque, è necessario risolvere il grave problema di liquidità finanziarie attraverso una serie di interventi che potrebbero per esempio riguardare possibili esenzioni dallo stop per i Comuni terremotati del Centro Italia, per i cittadini con reddito basso, o, ancora il via libera all’acquisizione dei crediti incagliati da parte delle aziende partecipate e la gestione attraverso i modelli F24 da parte delle banche.