Gli Stati Uniti hanno dato ordine di evacuare parte dello staff della propria ambasciata in Niger a seguito del colpo di Stato militare. A darne l’annuncio è stato il Segretario di Stato americano Antony Blinken spiegando che ”abbiamo ordinato la partenza temporanea del personale non di emergenza e dei loro familiari dal Niger”. Blinken ha quindi ribadito che ”gli Stati Uniti restano impegnati nella nostra relazione con il popolo del Niger”. Ed è per questo che ”l’ambasciata resta aperta e i nostri leader sono impegnati diplomaticamente ai livelli più alti”, ha aggiunto in un post su Twitter.
Il una nota diffusa dal Dipartimento di Stato americano si legge che Blinken ha avuto un colloquio telefonico con il presidente nigerino destituito Mohamed Bazoum, al quale ha garantito che ”gli Stati Uniti restano impegnati nel ripristino del governo democraticamente eletto” del Paese africano.
Anche il Regno Unito ha intanto annunciato che sta riducendo, ”per motivi di sicurezza”, il personale della propria ambasciata a Niamey. “C’è stato un colpo di stato militare in Niger, che ha portato a proteste e disordini”, si legge in una nota del Foreign Office.
In vista di un’ulteriore manifestazione a favore della giunta militare in programma per celebrare la Giornata dell’Indipendenza del Niger, il ministero degli Esteri britannico ha affermato che ”le proteste possono essere violente e la situazione potrebbe cambiare rapidamente senza preavviso”.
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