Gravina: “Spalletti resta” e il ct promette: “Ringiovanirò la squadra”

Dopo la debacle dell’Italia agli ottavi di finale di Euro 2024, il Presidente della FIGC,  Gabriele Gravina, in conferenza stampa da Casa Azzurri a Iserlohn, ha confermato – “Spalletti resta, impensabile abbandonare il progetto triennale“.

Gravina ha ammesso che – “Rimane la delusione per non aver potuto dimostrare tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione e soprattutto non poter toccare con mano la capacità del carattere della nostra italianità che nei momenti di difficoltà viene fuori, nel reagire ad alcuni limiti oggettivi che abbiamo sempre dimostrato, non saper sopperire con una reazione diversa rispetto a ciò che abbiamo toccato con mano ieri. Su questo dobbiamo riflettere tutti“.

“Spalletti resta. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il mister. Non si può pensare di abbandonare un progetto dopo 8/9 mesi di attività. C’è da cambiare qualcosa, da rivedere qualcosa in termini di approccio. Ci saranno riflessioni profonde, ieri sera abbiamo iniziato a confrontarci con Spalletti. Dobbiamo crescere tutti” – ha detto Gravina.

Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare -aggiunge -. Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento, non possiamo pensare che in 60 giorni in Italia fioriscano i Mbappè, i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un’esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c’è. Tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alla fase finale. Ma non possiamo pensare di vincere l’Europeo che hanno dimostrato qualità ma presenze zero. Non scappo dalle responsabilità. Le critiche feriscono come quelle strumentali legate ad una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate. Non esiste che qualcuno possa governare dall’esterno il nostro mondo, questo vale per la politica sia per tutti gli altri che chiedono le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste” – ha continuato. “Le elezioni Figc non si possono fare prima delle Olimpiadi, alla prima data utile le faremo. Critiche sì ma facciamole costruttive“.

C’è la consapevolezza di non poter mancare l’appuntamento con il prossimo Mondiale. Poi dobbiamo sempre fare i conti con la realtà, nessuno di noi è in grado di garantire un risultato se non attraverso l’impegno. Dal 2018 la scelta della Federazione sui vivai è sempre stata di finanziare tutta l’attività di base. Dobbiamo allargare la base dei selezionabili, tra 60 giorni approcciamo la Nations League che ha grande importanza a livello di ranking” – ha ricordato Gravina che ha aggiunto – “Questi sono i calciatori che abbiamo, siamo un po’ più lontani rispetto agli obiettivi che ci eravamo posti ma non ci si può arrendere -sottolinea il numero uno del calcio italiano-. Dobbiamo sensibilizzare al meglio e tirare fuori il meglio da questi ragazzi. Sappiamo che sarebbe un disastro inimmaginabile non centrare la qualificazione per la terza volta di fila“.

“I ragazzi erano mortificati, dispiaciuti, delusi come lo siamo noi e tutti i tifosi italiani, la delusione più grande è che non sono riusciti a dimostrare quanto hanno lavorato. Sono deluso dalla prestazione sì, ma non dai ragazzi, sono il bagaglio sul quale dobbiamo insistere” –  ha rimarcato  sul ko di ieri con la Svizzera.

A seguire c’è stato l’intervento di Spalletti. “Sono quello che ha più responsabilità, ma è un giochino che non faccio quello di tornare indietro, nella mia vita sono sempre stato attento a quello che devo fare successivamente, indietro non ci posso tornare, è chiaro che per quello che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra, siccome rimango qui, in futuro sarà fatto ancora di più” – ha detto il Commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti.

E’ chiaro – ha continuato – che il miglior Spalletti non si è visto, leggo che ho alzato troppo i toni, che ho individuato degli esempi da seguire, ma la mia vita è così, il mio impegno sarà ovviamente totale, con le esperienze fatte e maggiori conoscenze“.

E ancora: “Bisogna anche essere onesti, io sono entrato e c’era subito un’emergenza di risultati. Siamo stati bravi fino a un certo punto, poi non siamo riusciti a crescere in questo percorso e ieri si è fatto un passo indietro inaccettabile“.

Il ct azzurro ha poi commentato – “Siamo tornati a zero. Tenterò di ringiovanire la rosa per ricreare il prima possibile un gruppo. La gestione di alcune cose, come leader e mancanza di personalità, non mi hanno dato le risposte che cercavo. Dobbiamo creare dal basso un altro futuro più giovane. Calciatori a livello di Chiellini o Bonucci è difficile trovarli. Ma è giusto dare spazio a gente di personalità come Calafiori“.

Alla domanda di un giornalista se  il giorno della sconfitta fosse stata la sua notte più complicata, Spalletti ha risposto – No, la mia vita è stata tutta complicata, a volte è complicato anche gestire delle vittorie. Pacche sulle spalle ne ho ricevute tantissimi, mi sono fatto migliaia di amici, quella più evidente è la telefonata di mia figlia Matilde, quella del ‘ti voglio bene’. Quella supera tutto” – la risposta di Spalletti.

 

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