Il Ministero della Giustizia israeliano sta affrontando difficoltà nell’assolvimento dell’onere della prova contro i singoli miliziani di Hamas sospettati di aver preso parte al massacro di oltre 1.200 persone in Israele. Gli sforzi per raccogliere prove specifiche e solide per ciascun procedimento giudiziario sono ostacolati dalla complessità e dalla portata enormi dei crimini. Alcuni casi rendono difficile stabilire quale sospettato abbia commesso un determinato reato, mentre la natura delle prove in altri casi complica ottenere condanne severe.
In risposta a queste sfide, alcune proposte avanzate includono la suddivisione dei sospettati in base alla località in cui hanno compiuto i loro atti, con la possibilità di perseguire ciascun gruppo separatamente. Un’altra proposta è quella di giudicare i sospettati secondo la legge israeliana sulla prevenzione del genocidio del 1950, che potrebbe semplificare la base probatoria per le condanne e prevede la pena di morte. Va notato che la pena di morte in Israele è stata eseguita solo una volta nel 1962 contro il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann, e la legge richiede un collegio di tre giudici, di cui uno della Corte Suprema, per ogni caso di pena di morte.
