È stato il Portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed al-Ansari, ad annunciare che l’accordo per la tregua e rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas era stato raggiunto. Secondo il funzionario oggi “intorno alle 16“, ora locale, sarà rilasciato il primo gruppo di ostaggi nella Striscia di Gaza, composto da 13 tra donne e bambini.
“Gli ostaggi rilasciati da Hamas saranno consegnati alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa – ha precisato il Portavoce– mentre dell’arco dei quattro giorni di tregua verranno raccolte informazioni sugli ostaggi ancora rimasti nell’enclave palestinese”.
Il Portavoce ha sottolineato anche che si sono conclusi i contatti con tutte le parti ed i mediatori e che sono stati consegnati gli elenchi con i nomi di coloro che verranno rilasciati.
La tregua riguarderà sia la parte settentrionale che quella meridionale della Striscia di Gaza. Durante i quattro giorni – spiega ad ‘Al Jazeera‘ – verranno raccolte informazioni sugli ostaggi rimasti per valutare la possibilità di rilasciarne un numero maggiore e prolungare così la durata di questa tregua. Le linee di comunicazioni, aggiunge, resteranno aperte e qualsiasi violazione sarà segnalata.
Il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, ha ringraziato il Qatar e l’Egitto per la loro assistenza nella mediazione dell’accordo di tregua e ha accusato Benjamin Netanyahu per il ritardo nell’esecuzione dell’accordo, dicendo che avrebbe potuto essere concordato più di 10 giorni fa.
Hamdan ha anche spiegato ad ‘Al Jazeera’ che “spera che la pausa di quattro giorni vada avanti senza complicazioni. Tuttavia ha aggiunto che – mentre vede positivamente la pausa temporanea, l’unica cosa che renderà la nazione palestinese soddisfatta è la fine dell’occupazione e la fine dell’attacco israeliano a Gaza. Pertanto, ha ribadito che “il cessate il fuoco non è la fine della strada“.
Il Portavoce delle Brigate Al-Qassam, braccio armato di Hamas, Abu Obeida ha aggiunto – “Ciò che il nemico ha accettato con la tregua temporanea e con l’accordo di scambio parziale è quello che avevamo proposto in precedenza. Siamo pronti a continuare lo scontro e ad affrontare il nemico, non importa quanto durerà l’aggressione”.
Il Portavoce delle Brigate Al-Qassam, ha chiesto in un messaggio audio “un’escalation contro l’occupazione sia in tutta Cisgiordania che su tutti i fronti della resistenza“, in riferimento al partito sciita Hezbollah in Libano.
Abu Obeida ha anche sollecitato l’intensificazione di tutte le forme di resistenza popolare e di massa in Giordania, aggiungendo “salutiamo in particolare i nostri fratelli in Yemen, Libano, Iraq e su ogni fronte che lavorano per colpire il nemico“.