Alla domanda se ci sono nel Partito Democratico degli Stati Uniti altri membri che possono contendere a Kamala Harris la candidatura alla presidenza, la risposta è certamente sì. Tuttavia, finora, nessuno l’ha fatto.
Molti dei papabili, i cui nomi sono circolati in queste settimane, come il Governatore della California Gavin Newsom o la Governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, hanno già dato l’endorsement a Harris. Ma secondo alcune fonti qualcuno ci starebbe pensando come, ad esempio, Joe Manchin, il Senatore centrista che ha abbandonato il Partito Democratico a maggio diventando indipendente, e che è stato una spina nel fianco dell’Amministrazione Biden, bloccando con il suo voto cruciale importanti pacchetti legislativi.
Va detto che comunque, a meno di 24 ore dalla rinuncia di Biden, centinaia dei circa 4mila delegati hanno dato il loro sostegno alla Harris, in alcuni case intere delegazioni di uno stato, ma la Vicepresidente
Occorre ricordare che prima della decisione di Biden di dimettersi, era stata fissata per la prima settimana di agosto la votazione virtuale del candidato, inizialmente decisa per rispondere ad una mossa dell’Ohio che aveva anticipato a prima della convention naturale del 19 agosto la scadenza per la presentazione dei nomi dei candidati sulla scheda.
Il ‘roll call’ virtuale era stato appoggiato nelle ultime settimane dai fedelissimi di Biden per blindare in anticipo rispetto alla convention la sua candidatura. Ma ora è emerso che la legge dell’Ohio non entrerà in vigore fino a settembre.
Secondo alcuni, mantenere la ‘roll call’ virtuale entro due settimane, permetterebbe al Partito di arrivare alla convention di Chicago già con un candidato, o una candidata, ed evitare quindi una convention eccessivamente complessa e csitica.
Se nei prossimi giorni il partito si riunirà intorno al nome della Harris, che sta continuando a ricevere endorsement di peso, allora potrebbe essere incoronata appunto con la votazione virtuale entro il 7 agosto. Tuttavia, la situazione è abbastanza confusa e la commissione del Partito deve ancora riunirsi mercoledì prossimo per finalizzare la questione della ‘roll call’ virtuale e potrebbe annullarla, rimandando quindi la votazione alla convention, o addirittura anticiparla.