In campo per Raffaela, a Guidonia il calcio trasforma la comunità

C’è un luogo in cui lo sport diventa isola felice, dove le differenze vengono celebrate, piuttosto che ostracizzate, l’inclusione è norma, e non eccezione. Un luogo in cui ogni atleta trova spazio per esprimere il proprio talento, la propria passione e il proprio spirito competitivo, a prescindere dalla condizione di partenza, ma cercando di sviluppare le potenzialità della persona”.

Ne è certo Arturo Mariani, founder della Roma Calcio Amputati, autore e speaker motivazionale, che racconta ai nostri microfoni l’ultima iniziativa dell’Academy ProAbile, la scuola calcio inclusiva sostenuta dalla Roma Calcio Amputati, fondata dallo stesso Mariani.

La Partita del Cuore dell’Academy Proabile

Nel pomeriggio di venerdì, al centro sportivo Morgana di Guidonia, l’Academy è scesa in campo contro la squadra Vecchie Glorie Villalba per la Partita del Cuore, un evento di beneficienza con l’obiettivo (raggiunto) di sostenere l’associazione Regala un battito d’amore a Raffy, che si occupa di supportare le spese mediche della giovane Raffaela, affetta dall’anomalia di Ebstein, una cardiopatia congenita, e che oggi necessita un tempestivo intervento cardiochirurgico

Mariani: “Il calcio ad alti livelli deve cambiare

Oggi uniamo tutti le forze per Raffaelaafferma Arturo Mariani, in campo con i giovanissimi atleti dell’AcademyPer la giovane di Guidonia che, secondo i medici, non sarebbe neppure dovuta nascere, la speranza di guarigione è rappresentata da un delicatissimo intervento chirurgico da effettuare a New York. La famiglia della Roma Calcio Amputati, che da sempre crede nel calcio come leva di cambiamento sociale e culturale, vuole fare la sua parte, riunendo la comunità”.

Su questo campo – prosegue l’atleta e pluri-autore bestseller – si fa esperienza del calcio come mezzo di trasformazione culturale. Occorre ripartire dalla mentalità, anche prima di scendere in campo. Una nuova mentalità volta all’ascolto e all’inclusione di tutte le persone può fare la differenza nella società di oggi, in cui siamo tutti troppo distratti. Che questo accada anche nel calcio ad alti livelli, è l’auspicio di Mariani che poi sottolinea il ruolo delle realtà locali per “ispirare” il calcio professionistico, il quale ancora arranca sul piano dell’accessibilità e dell’inclusione. Il cambiamento inizia dal basso, a partire dalla propria mentalità” – conclude.

In campo per Raffaela: gli ospiti speciali della partita

L’evento sportivo ha raccolto centinaia di spettatori, accorsi per sostenere Raffaela. Applausi scroscianti e cori di incoraggiamento, anche dei più piccoli dell’Academy a bordo campo, non sono mancati. Così come la presenza di alcune figure di spicco del mondo del calcio e delle istituzioni.

Presenti, in qualità di special guest, gli ex calciatori Simone Perrotta, Ubaldo Righetti e Luciano Tessari. Le parole giunte per tramite di una lettera del Senatore Antonio Guidi hanno ulteriormente arricchito la giornata, sottolineando il valore dell’evento e l’urgenza della causa. L’ex Ministro alla Famiglia e attuale Vicepresidente della Commissione Diritti umani ha parlato di potere trasformativo” del calcio che si irradia per tutto il tessuto sociale.

Eventi come questoquesta la conclusionesono esempi luminosi di come la passione per lo sport possa trasformarsi in un gesto concreto di amore e di speranza”.

È poi intervenuto il Sindaco di Guidonia Mauro Lombardo: Tutta la città senza pensarci si stringe attorno alla sua concittadina e alla sua famiglia. Questi momenti devono essere una festa e un momento di riflessione per saldare la comunità”.

Protagonista commossa e discreta, nonostante la folta chioma rossa, è la giovane Raffaela Domenicone. Il viso è quello di una quindicenne cresciuta prima del tempo, alle prese con il rumoroso affetto attorno a sé.

Raffaela Domenicone, dalla paura alla forza

All’inizio non ho preso bene l’idea della raccolta – racconta – In un mese ho scoperto dell’operazione e della mobilitazione. La velocità degli eventi mi ha inizialmente presa alla sprovvista. Ero spaventata dall’esposizione e dalla diffusione della notizia della mia condizione, che fino a quel momento conoscevo solo io e i miei genitori. Invece, adesso, il supporto di tutte queste persone mi sta aiutando moltissimo. Non sono sola. Anche i miei genitori prima erano molto scoraggiati, adesso noto che sono più tranquilli. Queste iniziative aggiunge – aumentano il livello di sensibilità, rappresentano una medicina contro l’individualismo e risvegliano lo spirito di comunità. C’è gente che ha ringraziato me per aver raccolto tutti!” – scoppia in un sorriso ampio e sereno.

Con quest’’iniziativa, ampliata da una riffa in cui sono state messe in palio due maglie dell’AS Roma autografate da Lorenzo Pellegrini e da Paulo Dybala, si è chiusa la stagione sportiva dell’Academy, aprendo, d’altra parte, le porte dell’inclusività, sul cui terreno erboso e fertile possono crescere comunità solidali e giovani senza paura.

(di Emanuela Felle

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