Torna dal 22 al 28 novembre 2021, negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica (Via Pietro de Coubertin, 30 – Roma), la XVI edizione del Festival delle Scienze di Roma, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con la partnership progettuale di Codice Edizioni e promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale .
Le “Sfide” saranno raccontate in sette aree tematiche: Pianeta. Il mondo che cambia, Società e economia, Salute e medicina, Universo e Spazio, Tecnologia e innovazione, Cervello e pensiero, Snodi della scienza.
Obiettivo del Festival è coinvolgere il grande pubblico con oltre 100 eventi organizzati in presenza e in streaming, per riflettere sul senso e sul ruolo della scienza oggi, con lo sguardo rivolto al futuro ma senza dimenticare le scoperte del passato che ci hanno condotti fin qui.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), tra i protagonisti del Festival insieme agli altri maggiori Enti di Ricerca italiani, parteciperà alla manifestazione con un calendario di quattro conferenze.
“Ocean Decade. Un decennio per salvare il mare”
Il decennio dedicato alle scienze marine, alla protezione degli oceani e allo sviluppo socio-economico in armonia con gli equilibri ambientali voluto dalle Nazioni Unite si apre quest’anno con l’importante obiettivo di stimolare la ricerca scientifica.
Interventi di
Alessandro Amato (Centro Allerta Tsunami dell’INGV)
Giovanni Coppini (CMCC)
Donatella de Pascale (Stazione Zoologica Anton Dohrn)
Erika Magaletti (ISPRA)
Modera
Giovanni Spataro (giornalista scientifico “Le Scienze”)
“La sfida della previsione dei terremoti”
La previsione dei terremoti è considerata una chimera. La ragione per cui ancora non sappiamo dire dove, quando e quanto grande sarà un terremoto risiede nelle forti lacune conoscitive sull’origine della geodinamica e della sismicità conseguente. Le reti multiparametriche di monitoraggio della Terra stanno però crescendo e si comincia a delineare un quadro dei possibili precursori di un terremoto. Grazie alle nuove conoscenze in futuro si potrà forse arrivare a prevedere gli eventi sismici, ma è molto più importante rendere le proprie case antisismiche, anche quando arriveremo a prevedere i terremoti.
Interventi di
Carlo Doglioni (Presidente dell’INGV)
Marco Tavani (Presidente dell’INAF)
Angelo De Santis (Associato di Ricerca dell’INGV)
Modera
Elisa Nichelli (astrofisica, divulgatrice e giornalista scientifica INAF)
“Onde gravitazionali: dal cosmo al sottosuolo”
Einstein Telescope (ET) è un progetto per la realizzazione del rivelatore europeo di onde gravitazionali. Le onde gravitazionali si propagano per milioni di anni luce prima di giungere sulla Terra, arrivando come debolissimi segnali. Ma la rivelazione di questi elusivi messaggi cosmici è minacciata dalle continue vibrazioni del terreno, provocate sia da fenomeni naturali che artificiali. Il racconto è quello delle ricerche che studiosi della Terra e del Cosmo stanno conducendo per individuare il sito più idoneo a ospitare ET, che potrebbe essere realizzato proprio nel nostro Paese, in Sardegna.
Interventi di
Alessandro Cardini (INFN)
Gilberto Saccorotti (INGV)
Modera
Enrica Battifoglia (giornalista, responsabile canale Scienza & Tecnica ANSA)
Osservare e monitorare il suono subacqueo per scopi ambientali e geofisici è importante quanto complesso: è necessario che vengano sviluppate soluzioni convenienti che riguardino l’intera catena di acquisizione, dai sensori alle piattaforme, dalla comunicazione all’elaborazione e consegna dei dati. Racconteranno questa sfida immersa nelle profondità marine i ricercatori Francesco Simeone, del Dipartimento Ambiente dell’INGV, e Francesco Caruso, della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Interventi di
Francesco Caruso (Stazione Zoologica Anton Dohrn)
Francesco Simeone (INGV)
Modera
Giovanni Spataro (giornalista scientifico “Le Scienze”)
(Fonte: Ufficio Stampa INGV)