Roma, 8 mag. (Adnkronos/Labitalia) – In un contesto di emergenza demografica con natalità nel 2022 per la prima volta sotto la soglia di 400 mila nuove nascite e con il crollo della percentuale di coppie con un figlio minorenne, diminuite del 10% nell’ultimo ventennio, le misure di welfare per la famiglia acquisiscono un ruolo sempre più importante. In questo senso l’impegno dell’Inps verso un’offerta di servizi sempre più su misura per le concrete necessità delle diverse categorie di utenti, ha condotto alla rimodulazione, semplificazione e potenziamento delle misure in favore delle famiglie con figli a carico mediante l’introduzione dell’assegno unico universale. La misura presentata soltanto un anno fa, si è immediatamente collocata tra i nuovi pilastri del welfare per la famiglia, evidenziando il valore anche sociale dei figli come risorsa per la crescita della collettività.
La principale innovazione dell’assegno unico universale è nella sua caratteristica di universalità ovvero di essere destinato a tutti, senza distinzione di condizione sociale, lavorativa e reddituale. Il criterio del reddito infatti non è una pregiudiziale all’accesso alla misura, ma definisce soltanto i criteri di progressività di erogazione. L’assegno unico universale si inserisce nel percorso di innovazione e modernizzazione dei servizi al cittadino, reso possibile anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e rappresenta una grande sfida per l’Inps, vista la complessità della normativa riguardante il tema della famiglia e l’ampiezza della platea di destinatari della misura.
Per meglio comprendere l’impatto sociale ed economico registrato dall’assegno unico universale è sufficiente leggere i dati più significativi. In poco più di un anno dalla sua entrata in vigore sono stati distribuiti 16,5 miliardi di euro a oltre 6 milioni di nuclei familiari, per un totale di 9,3 milioni di figli in tutto il Paese. Nel dettaglio, l’importo medio mensile dell’assegno per ogni figlio è pari a 164 euro, mentre l’importo medio per nucleo familiare è di 260 euro (dati relativi a febbraio 2023). Numeri che la dicono lunga riguardo la capillarità e l’inclusività della misura, oltre a mettere in evidenza il grande lavoro dell’Inps impegnato in un flusso continuo di prestazioni, tra cui ricordiamo: – 30 diversi controlli mensili che riguardano 10 milioni di domande inoltrate; – circa 6 milioni di pagamenti mensili; incrocio con dati Isee e altre informazioni riguardanti l’ampia platea di destinatari.
L’importanza sociale ed economica dell’Assegno Unico Universale è stata sottolineata anche dal Governo che con l’entrata in vigore della finanziaria 2023 ha introdotto diverse novità sulla misura a sostegno della famiglia e della natalità. Prima di tutto gli importi dell’Assegno sono stati rivalutati a partire da gennaio 2023 nella misura dell’8,1%, come da calcoli statistici Istat. Le altre novità principali riguardano: aumento del 50% dell’importo dell’assegno per i figli di età inferiore a 1 anno, a prescindere dal valore dell’Isee; aumento del 50% dell’importo dell’assegno per i nuclei con 3 o più figli a carico esclusivamente per i figli di età compresa tra 1 e 3 anni e per nuclei familiari con Isee non superiore a 43.240; maggiorazione forfettaria mensile per nuclei familiari con 4 figli aumentata a 150 euro (in precedenza era 100 euro); conferma degli aumenti effettuati nel corso del 2022 per i nuclei familiari con figli disabili maggiorenni e conferma fino al 2024 dell’incremento dell’eventuale maggiorazione transitoria pari a 120 euro mensili per i nuclei con figli disabili.
L’investimento in innovazione che riguarda l’assegno unico universale è una sfida in cui, oltre alla tecnologia, gioca un ruolo fondamentale la proattività che di fatto ribalta la logica tipica della pubblica amministrazione. L’Inps in questo senso è all’avanguardia nella riorganizzazione dei servizi in chiave digitale e propositiva, non limitandosi più soltanto a rispondere a richieste dell’utente, ma avendo un ruolo attivo di aiuto e consulenza, segnalando la presenza di eventuali diritti inespressi. Nel caso specifico dell’assegno unico la proattività si manifesta, ad esempio, nell’eliminazione dell’obbligo per il richiedente di presentare una nuova domanda per il 2023, secondo il principio dell’”once only”.
Infatti, l’Inps è già in possesso dei dati per eseguire le istruttorie anche grazie all’interoperabilità che prevede la possibilità di accedere alle banche dati degli altri enti collegati. Dunque, il rinnovo della prestazioni diventa automatico, tranne nel caso in cui siano cambiati dei dati personali rispetto a quanto comunicato nel 2022. In tal caso l’utente dovrà inoltrare una nuova domanda. La semplificazione dei processi di erogazione dell’Assegno Unico si attua anche con la possibilità di ricorrere all’autocertificazione e all’assistenza virtuale alla compilazione della domanda, a cui si accede attraverso identificazione digitale nell’apposita area del nuovo portale web dell’Istituto. Proprio la semplificazione è uno degli elementi indispensabili per erogare un servizio efficiente e puntuale specie nel caso di una prestazione destinata a milioni di persone.
Uno degli aspetti più innovativi dell’assegno unico universale è la continua interazione con l’utente che ha la possibilità di accedere a diverse funzionalità tra cui: gestire e modificare la domanda, caricare documenti, consultare lo stato di elaborazione, verificare l’importo mensile dell’assegno. Ma oltre alla possibilità di operare in autonomia secondo un modello self ispirato a concetti come semplicità, trasparenza e immediatezza, anche le sedi Inps, i patronati e il contact center hanno a disposizione una piattaforma per visionare le istruttorie e nel caso informare tempestivamente l’utente o intervenire direttamente sulle pratiche automatizzate.
Il nuovo simulatore e i prossimi sviluppi Tra gli strumenti a disposizione dell’utente, il nuovo simulatore ad accesso libero, quindi senza necessità di autenticazione, permette di calcolare in pochi semplici passaggi l’importo della rata mensile dell’assegno unico universale 2023. In sintesi, l’applicazione sottopone all’utente una serie di domande in successione che cambiano dinamicamente in base alle risposte fornite. Utilizzando le informazioni raccolte, al termine verrà visualizzato l’importo calcolato. La simulazione non comporta la presentazione della domanda per la quale invece occorre accedere all’apposita procedura disponibile sempre sul sito Inps con autenticazione mediante credenziali Spid, cns, cie o, in alternativa, tramite contact center o patronati.
Oltre alle innovazioni già disponibili, in ottica proattività e servizio al cittadino, in progetto ci sono nuove funzionalità tra cui delle video guide per i casi di domande bloccate in quanto non complete o che necessitano di integrazione documentale, ad esempio in caso di nuove nascite. Un ulteriore sviluppo, attualmente in fase di studio, riguarda la domanda precompilata dall’Istituto e poi resa disponibile sull’area MyInps dell’utente, che potrà inoltrarla con un semplice click.