Lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale si sta diffondendo sempre di più e in diversi ambiti. Anche all’interno delle aziende si cominciano a sfruttare le potenzialità di questo strumento. In generale, quasi la metà degli italiani accoglie positivamente questo utilizzo, soprattutto tra la popolazione più giovane.
Generazioni a confronto
Nonostante questo, però, il lavoro umano viene considerato ancora qualitativamente superiore rispetto a quello artificiale e la preoccupazione prevalente in questo contesto è quella di una riduzione dei posti di lavoro a causa dell’utilizzo dell’IA. Di parere opposto, invece, i nativi digitali, che vedono nel suo uso in ambito lavorativo un’opportunità per lo sviluppo di nuove professionalità e specializzazioni.
Intelligenza artificiale, le principali preoccupazioni
Nel complesso, pur accogliendo positivamente questa introduzione, in ambito lavorativo prevale ancora un po’ di scetticismo tra la popolazione, anche perché l’intelligenza artificiale viene considerata un potenziale pericolo sotto aspetti quali la diffusione di fake news e contenuti contraffatti, la sostituzione del lavoro umano, l’accentramento dei poteri nelle mani di pochi grandi colossi, la cancellazione dei rapporti umani, gli errori e le manipolazioni.