Israele-Hamas, tutto in bilico:slittano tregua e liberazione ostaggi

Dalle 10 di oggi, dovrebbe scattare la tregua di 4 giorni nella Striscia di Gaza, che riceverà carburante e aiuti. I negoziati a Doha per l’accordo “proseguono positivamente” e nelle prossime ore ci sarà l’annuncio della tregua, ha assicurato il portavoce del Ministero  degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, secondo cui “Doha sta lavorando con le due parti e con gli Stati Uniti per garantire il rapido inizio della tregua e per fornire quanto è necessario per assicurare l’impegno delle parti per l’accordo“. Tregua che sarebbe dovuta iniziare questa mattina alle 10.

Tuttavia, il cessate il fuoco vacilla: Hamas, infatti,  non ha ancora consegnato la lista delle persone da liberare in una situazione che rimane ad altissima tensione.

Il Capo  del Consiglio di Sicurezza Nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha affermato che ”venerdì è la prima data prevista per il rilascio. I negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri stanno progredendo e continuano senza sosta” – ha detto Hanegbi in una dichiarazione rilasciata dall’Ufficio di Netanyahu.

Israele, che libererà circa 150 detenuti palestinesi. Non ha ricevuto la lista contenente i nomi dei 50 ostaggi – 30 bambini, 8 madri e altre 12 donne – che attendono di lasciare Striscia di Gaza: questo ostacolo rischia di condizionare l’intero quadro.

L’elenco a quanto pare non è ancora stato consegnato al Capo  del Mossad David Barnea e al Generale  dell’Idf Nitzan Alon, volati in Qatar, dove le trattative si sono sviluppate in maniera decisiva.

La consegna degli ostaggi da parte di Hamas viene descritta come una procedura complicata che deve ancora essere finalizzata e può richiedere tempo –  ha affermato il Portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari.

In sostanza, tra la fumata bianca e l’attuazione dell’accordo potrebbero trascorrere altre ore con il rischio di uno stallo prolungato. L’ufficio del Primo Ministro israeliano ha tracciato un iter che viene considerato indicativo, secondo i media israeliani.

Come primo step, Hamas consegnerà gli ostaggi alla Croce Rossa. Donne e bambini, nella seconda fase, verranno quindi portati a rappresentanti delle forze di difesa israeliane.

Quindi, nel terzo step, sono in programma i primi controlli medici con il trasferimento in uno dei cinque centri allestiti per l’incontro con le famiglie. Nella quarta tappa, medici e membri della sicurezza si confronteranno per stabilire se qualcuno degli ostaggi possa essere ascoltato. Il quinto, eventuale passaggio prevede che almeno alcuni ostaggi rispondano alle domande per fornire informazioni utili.

Il Premier israeliano Netanyahu, prima dell’improvvisa frenata sulla tregua,  aveva commentato con queste parole la situazione: “Gli ostaggi hanno il coltello alla gola, salvarli è una missione sacra. Come potevamo lasciarci sfuggire la possibilità di riportare a casa donne e bambini? Abbiamo preso una decisione“.

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