Israele invade il Libano, ma quali sono gli obiettivi

La Forza Onu nel sud del Libano, Unifil, ha confermato stamani di aver ricevuto ieri notifica dalle forze israeliane (Idf) dell’ “intenzione” di portare avanti “incursioni di terra limitate” nel Paese dei Cedri e ha ribadito la sollecitazione alle parti a impegnarsi sulla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza Onu che nel 2006 pose fine alla guerra di 34 giorni tra Israele e Hezbollah.

La risoluzione chiede il ritiro delle forze israeliane dal sud del Libano a un’area nella zona delle Alture del Golan, al di sotto della Linea Blu, la linea di demarcazione del confine tra Israele e Libano. E chiedeva a Hezbollah di ritirarsi a nord del fiume Litani, a circa 30 chilometri dalla frontiera israeliana.

L’area intermedia sarebbe diventata una zona cuscinetto. I Caschi blu dell’ONU sono nell’area, ma la risoluzione – tanto citata negli anni – non è stata mai attuata pienamente.

Per Hezbollah la sua presenza nella ‘buffer zone’ si giustifica con il fatto che Israele continua a occupare terra libanese. E, sottolinea il New York Times, nonostante le Nazioni Unite considerassero il ritiro completo di Israele dal Libano nel 2000, Israele è rimasto nell’area delle Fattorie di Shebaa, che l’Onu considera territorio siriano occupato. Per il Libano e Hezbollah si tratta di terra libanese.

La risoluzione prevedeva la smilitarizzazione di Hezbollah. Ma per Israele il gruppo ha rafforzato il suo arsenale di missili e costruito tunnel sotterranei che consentirebbero al movimento di infiltrarsi in Israele, come avvenne nel 2006. Nel 2018 un’operazione militare israeliana scoprì tunnel realizzati da Hezbollah. Un fatto confermato dalle forze ONU in Libano.

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