Il movimento islamico sciita libanese di Hezbollah annuncia, in una nota, di aver lanciato colpi di mortaio verso il nord di Israele. Il gruppo terroristico ha messo nel mirino tre siti militari israeliani nella regione contesa del Monte Dov, esprimendo con i fatti la solidarietà espressa a Hamas dopo l’attacco di ieri.
Hezbollah dichiara che “l’attacco con un gran numero di razzi e proiettili è stato condotto in solidarietà con la resistenza palestinese”.
Non si segnalano al momento feriti dal fronte israeliano che ha risposto all’attacco con colpi di artiglieria. Il portavoce di Hamas, Ghazi Hamad, conferma alla Bbc il sostegno ricevuto dall’Iran nell’attacco a sorpresa contro Israele. Le organizzazioni terroristiche – aveva fatto sapere il Ministero degli Esteri israeliano – sono una diramazione del regime degli Ayatollah dell’Iran, che promuove intensamente l’attività terroristica in Israele e contro obiettivi israeliani ed ebraici in tutto il mondo. L’attacco dimostra ancora una volta che Hamas non è interessato all’incolumità e al benessere dei cittadini della Striscia di Gaza, e vede invece in essi delle pedine per i suoi sforzi volti a colpire i cittadini di Israele“.
Offensiva, che secondo gli ultimi aggiornamenti, ha causato la morte di 300 civili e uomini delle forze di sicurezza israeliane. Quasi 2mila i feriti, tante le persone rapite dal sud del Paese e portate nella Striscia di Gaza, numero che al momento non è chiaro. Tra le persone rimaste ferite, come precisa il Times of Israel, 19 persone sono in condizioni critiche, 326 gravi e 359 in condizioni moderate.
Sul fronte palestinese sono 256 i morti, 1800 i feriti.