Quest’anno. più che mai, il titolo “Fiumi di parole” è azzeccatissimo per i Jalisse. Per chi non sa di chi stiamo parlando, e sarebbe impossibile, i Jalisse sono un duo che inaspettatamente nel 1997 vinse il Festival di Sanremo proprio con questo brano.
E da quel giorno per loro le porte del Festival sono rimaste chiuse. Per ben 25 anni consecutivi. 25 brani per 25 edizioni ma che non sono servite a nulla. Quindi i fiumi di parole dei Jalisse da una parte sono giustificati. E quale miglior modo di aprire i rubinetti e sfogare la loro “delusione”? I social.
Ecco il loro post: “Questa volta lasciamo parlare le persone. E tornano in mente le pagine dello storico giornalista e vice direttore del celebre Tv Sorrisi e Canzoni Gigi Vesigna (nel libro con la prefazione di Antonio Ricci). La famosa ripartenza non è per tutti. Noi Jalisse non abbiamo spazio sul pentagramma del Festival di Sanremo, ma si può parlare di noi e fare citazioni. Quale canzone abbiamo presentato quest’anno per Sanremo 2022? Un brano sulla ricerca di noi stessi e su cosa dobbiamo ricordare per tornare ad essere chi eravamo: titolo: È proprio questo quello che ci manca“.
È anche da chiarire che la vittoria dei Jalisse nel 1997 ancora oggi si accompagna più che da un velo da una vera e propria coltre di mistero. L’edizione di Mike Bongiorno con al suo fianco Piero Chiambretti e Valeria Marini. L’anno in cui Paola e Chiara stravincono nelle giovani proposte con “Amici come prima“; l’anno delle Spice Girls come ospiti e i loro due grandi successi “Wannabe” e “Say You’ll Be There“.
In quella edizione parteciparono grandi nomi, per l’epoca, e grandi voci ancora oggi come Al Bano, Patty Pravo, Anna Oxa e Loredana Bertè. Ma anche Syria, Carmen Consoli e Marina Rei. Quindi ci si chiede davvero: come fecero a vincere i Jalisse? Ma soprattutto se nemmeno la lettera firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è riuscita ha sciogliere il cuore dell’ennesimo direttore artistico crudele chi mai riuscirà? il Papa? o qualcuno ancora più in alto?
