Kamala Harris, il “discorso della vita” tra libertà e unità del popolo americano

Kamala Harris ha accettato ufficialmente la nomination democratica a candidata Presidente nell’ultima giornata della Convention Democratica di Chicago – “Ringrazio mio marito Doug e buon anniversario. Ti amo” – ha detto la Harris in occasione del loro decimo anniversario di matrimonio.

Un’ovazione ha accolto la candidata appena salita sul palco della convention, dove  ha voluto ringraziare anche Joe Biden: “Il tuo record da presidente è straordinario io e Doug ti saremo grati per sempre” –  ha detto.

Libertà e unità. Sono le parole chiave che hanno segnato il discorso di Kamala Harris per l’accettazione della candidatura dal palco della Convention nazionale del Partito democratico di Chicago prima di un voto che –  “è una battaglia per il futuro dell’America. Non sono solo le elezioni più importanti della nostra vita, ma anche fra le più importanti della nostra nazione“.

Voglio essere la Presidente di tutti gli americani – ha detto con enfasi – Con questa elezione il nostro Paese ha l’occasione preziosa di superare il cinismo, il rancore e le divisive battaglie del passato. Ha la chance di tracciare una nuova strada da seguire.Non come membri di un partito o di una fazione ma come americani”.

Poi Harris ha commentato la figura dell’ex  Presidente degli Stati Uniti – “Donald Trump non è una persona seria, ma le conseguenze di riaverlo alla Casa Bianca sono estremamente serie. Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte suprema gli ha concesso l’immunità.

Diversi i passaggi dedicati alla politica estera. Dopo avere ricordato come – “ Trump ha sminuito la NATO e in pratica ha detto alla Russia che poteva fare quello che voleva  perché è un amico dei dittatori, la Harris ha aggiunto: Quando sarò Presidente gli Stati Uniti resteranno più che mai accanto all’Ucraina e insieme alla NATO e ai nostri partner europei“.

Sulla crisi in Medioriente ha spiegato che –  “Biden e io lavoriamo senza sosta su Gaza: ora è il tempo di raggiungere un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi. Ma voglio essere chiara – aggiunge – saro’ sempre dalla parte di Israele sul diritto di difendersi, perché non possano mai ripetersi le cose irriferibili successe il 7 ottobre. Al tempo stesso quello che è successo a Gaza è devastante: tante vite perse, tante persone affamate che cercano sicurezza e soffrono, questo spezza il cuore. Noi lavoriamo perché questa guerra finisca, perché gli ostaggi tornino a casa ma anche – ha aggiunto in un passaggio importante – affinché i palestinesi possano realizzare il loro diritto alla dignità, alla sicurezza, alla libertà e all’autodeterminazione“.

Una parte importante del discorso è stata dedicata alle libertà delle donne, a iniziare dall’aborto un tema molto caro all’elettorato democratico –  “Per le scelte di Trump e della Corte Suprema oggi in America troppe donne non possono fare la scelta se abortire oppure no. Trump ha selezionato accuratamente i membri della Corte Suprema per portare avanti la battaglia sull’aborto “e non ha ancora finito. Lui e i suoi alleati vogliono attuare un bando totale sull’aborto, con o senza il sostegno del Congresso e forzare gli stati a registrare gli aborti e le interruzioni di gravidanza. Davanti alla battaglia repubblicana sull’aborto uno dovrebbe chiedersi ‘perché non si fidano delle donne? Beh, noi ci fidiamo delle donne. E quando il Congresso dovesse firmare la legge che ripristina i diritti integrali per le donne che intendono abortire, io la firmero’ con orgoglio“.

Harris ha puntato molta parte del suo discorso sull’unità del popolo americano e su ciò  che ha definito come il lavoro di tutta la sua vita – “Sarò un presidente che unisce attorno alle nostre più alte aspirazioni. Un presidente che guida e ascolta. Realistico. Pratico. Di buon senso. E che combatte sempre per il popolo americano. Dal tribunale alla Casa Bianca, questo è stato il lavoro della mia vita“.

Durante il suo discorso ha più volte ricordato la madre, a sua volta immigrata: “Io amo questo paese con tutto il mio cuore, dovunque vada vedo una nazione pronta al prossimo passo in questo cammino incredibile che è l’America, un paese dove niente è fuori dalla nostra portata, dove ci prendiamo cura uno degli altri, perché abbiamo in comune molto più di quello che ci divide. Nell’unità c’è la nostra forza. Mia madre mi diceva sempre ‘non permettere a nessuno di dire quello che sei’. Bene, America mostriamo a noi e al mondo chi siamo, e cioè il paese delle libertà, delle opportunità e delle possibilità senza fine. Noi siamo gli eredi della più grande democrazia della storia. Dobbiamo essere degni di questo: e’ il nostro turno di combattere per gli ideali che ci stanno a cuor e per l’enorme responsibilità che deriva dal più grande privilegio di tutto: quello di essere americani. Combattiamo insieme e scriviamo il prossimo capitolo della storia più grande, quella degli StatI Uniti – ha concluso fra gli applausi.

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