“La forte accelerazione dell’inflazione a luglio è di nuovo dovuta ai prezzi dei Beni energetici, in particolare di quelli regolamentati, che registrano così la crescita più alta dal 1996, ossia da quando è disponibile la serie storica degli indici dei prezzi al consumo di questo aggregato (il valore più alto fu pari +16,2% a dicembre 2008)“, comunica l’Istat.
Nel mese di luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’1,9% su base annua (dal +1,3% del mese precedente). L’Istat, pertanto, rivede al rialzo la stima preliminare, che era del +1,8%.
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,6% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo. I prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’, che include Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, registrano a luglio una variazione tendenziale nulla (da -0,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,6% a +2,0%). Nella stima preliminare per i prezzi del ‘carrello della spesa’ era stato stimato un +0,2%.