Fine mese decisamente sottotono per al Borsa di Milano in una giornata cadenzata dal newsflow legato ai conti trimestrali e al riaccendersi della miccia tra le banche con l’avvio dei colloqui in esclusiva tra Unicredit e Tesoro per rilevare le attività commerciali di Banca MPS.
Il Ftse Mib, reduce dal balzo dell’1% della vigilia, ha chiuso cedendo lo 0,6% a quota 25.363 punti. A pesare sul sentiment i deludenti riscontri arrivati da Amazon. Il colosso dell’e-commerce ha riportato nel secondo trimestre un fatturato peggiore delle attese per la prima volta in tre anni. Dal fronte macro cil PIL dell’area euro è balzato del 2% t/t nel secondo trimestre. Ancora meglio ha fatto l’Italia con +2,7%, rispetto alle previsioni.
Nel’utlima sedita spicca il +2,8% a 10,018 euro di Unicredit che ha avviato le trattative con il Tesoro per una potenziale operazione avente ad oggetto le attività commerciali di MPS, attraverso la definizione di un perimetro selezionato e di adeguate misure di mitigazione del rischio. Unicredit nel secondo trimestre del 2021 ha riportato un utile netto di 1,034 miliardi euro, facendo molto meglio rispetto a 720 milioni previsiti. I ricavi sono diminuiti del 6,1 per cento trim/trim a €4,4 miliardi nel secondo trimestre (+5,5% su base annua).
Spicca anche ENI con +1% che ha visto il ritorno dell’utile netto adj ai livelli pre-Covid e il raddoppio del dividendo a 0,86 euro per azione (con acconto cedola del 50% a settembre). Annunciato anche un programma di buy-back da 400 milioni di euro.
Si distingue anche Leonardo con un +1,13% evidenziando un utile netto quasi triplicato rispetto allo stesso periodo del 2020 e ricavi in crescita del 7,9% a/a. In affanno Enel (-2,93% a 7,78 euro) nonostante un ebitda adjusted semestre sia risultato superiore al consenso (8,36 mld vs 8,25 mld attesi). L’utile netto adj è stato pari a 2,3 mld, in linea con le attese. Confermato il dividendo per azione pari a 0,38 euro.
In fondo al Ftse Mib si segnala Saipem a -4,44% dopo i conti del primo semestre con ricavi sono scesi da 3,7 a 3,2 miliardi di euro, l’Ebitda (adjusted) è diventato negativo per 266 milioni da +355 milioni del corrispondente periodo del 2020. Saipem ha deciso di avviare un piano di semplificazioni che porteranno i risparmi annui per circa 100 milioni di euro.