Borghi

La rinascita dei borghi e l’esempio del Comune di Castelforte

La rinascita dei borghi italiani e l’attivazione di meccanismi virtuosi e innovativi per la crescita delle comunità periferiche della nostra Penisola passano anche dalla sinergia e dalla cooperazione che i piccoli territori comunali riescono ad avviare con le imprese, le associazioni e con l’amministrazione regionale. Recentemente, la Regione Lazio ha pubblicato un avviso pubblico per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà di soggetti privati e del terzo settore o a vario titolo da questi detenuti. L’intervento rientra nella linea di proposta per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), la  Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale“, e l’Investimento: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” finanziato dall’Unione europea e dalla programmazione di  Next Generation EU. Un’opportunità importante per i borghi del meridione e per le realtà periferiche della Regione Lazio a metà strada dalla capitale e vicine alla provincia di Caserta, nella Regione Campania. 

Importanti opportunità che il Comune di Castelforte e la sua amministrazione, guidata dal Sindaco Angelo Felice Pompeo, stanno cercando di cogliere informando e formando la cittadinanza e i professionisti anche grazie all’aiuto di una rete di associazioni e attivisti civici che va formandosi nel territorio di Gaeta e in quello del Sud Pontino. D’altronde, Castelforte è un paese dalla storia molto antica anche se attualmente si presenta con evidenti tracce di distruzioni dovute all’ultima guerra. Ha molti resti dell’epoca medievale con le porta, il muro di cinta, la Torre Civica e la Chiesa di San Giovanni Battista. Non si hanno notizie esatte sulla fondazione di Castelforte e la sua storia però risale ai tempi dell’Alto Medioevo. Alcuni storici e studiosi locali, sostengono che la località di Castelforte sia sorta sulle rovine dell’antica Vescia, appartenente alla Pentapoli Aurunca, costituita, oltre che da Vescia (l’odierna Castelforte), da Ausonia, Minturno, Suessa (l’odierna Sessa Aurunca) e Sinuessa (l’odierna Mondragone), distrutta dai romani nel 340 a.C. Su tutto il territorio del Comune giacciono una grande quantità di vestigia, ma non si hanno notizie storiche esatte risalenti all’epoca preromana (anche se è certo che il territorio era stato interessato dall’influenza e dalla presenza degli Etruschi prima e dei Sanniti dopo) e romana a parte quelli relativi alle imponenti Terme Vescinae, a Suio Terme che rappresentano un’altra eccellenza locale da promuovere per i flussi turistici. Castelforte rappresenta un laboratorio perfetto per sperimentare i modelli innovativi di marketing territoriale, attraverso la comunicazione turistica, la valorizzazione del territorio e delle sue caratteristiche naturali e architettoniche, elementi alla base del marketing territoriale, un utile strumento sempre più utilizzato all’interno dei piccoli comuni italiani. Uno dei mezzi fondamentali è certamente lo storytelling, ovvero il narrare al pubblico il profumo della storia che c’è dietro ogni singolo borgo, attività di artigianato, tradizione o azienda enogastronomica locale e Castelforte sta puntando alla promozione e valorizzazione del proprio territorio e delle proprie eccellenze materiali e immateriali.  

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