(Adnkronos) – Le banche rafforzano i presidi sui rischi collegati al cambiamento climatico e al potenziale impatto di questi sull’organizzazione della banca e sulle imprese clienti. È quanto emerge dall’ultima indagine condotta dall’Abi, l’Associazione bancaria italiana, in collaborazione con Scs consulting, sulle Dichiarazioni non finanziarie (Dnf) delle attività svolte nel 2021 dalle banche.
L’85% delle banche considerate nell’analisi fornisce informazione degli impatti legati al clima sul proprio modello di business. Dal punto di vista della governance, cioè della gestione e del controllo dei processi, il 75% ha attribuito una responsabilità specifica sui temi del cambiamento climatico ad almeno un organo aziendale o ad altri organi manageriali.
Lo studio mette in luce anche il crescente impegno delle banche a contenere le emissioni di gas serra dirette, cioè quelle generate dalle banche stesse e la cui fonte è di loro proprietà o da loro controllata, e indirette, cioè quelle connesse allo svolgimento delle attività bancaria. In particolare, il 67% delle banche del campione ha definito degli obiettivi quantitativi sul cambiamento climatico riferiti alle emissioni dirette e il 41% ha integrato nel proprio sistema retributivo incentivi legati alle azioni connesse al contrasto del cambiamento climatico.