La vittoria dell’Orchestra Kalush dell’Ucraina è stata netta e in verità scontata, non tanto per la votazione della giuria di qualità, che ha cercato di esprimere il proprio voto per il brano che musicalmente offriva maggiori chances, ma, soprattutto da parte del pubblico che, molto probabilmente e forse anche comprensibilmente, non è riuscito a distaccarsi dalla tragedia che le immagini ogni giorno da oltre due mesi, propongono ai cittadini di tutto il mondo e dalle quali provengono i Kalush Orchestra.
Anche il volto della portavoce della giuria di qualità collegata da Kiev esprimeva il senso della drammaticità e del contrasto tra la gioia straripante del pubblico e degli artisti nelle immagini di Torino e del palco del Palaolimpico e il suono delle sirene che anche ieri sera hanno risuonato nel paese in guerra.
La vittoria dell’Ucraina ha, pertanto, innescato sui social e negli ambienti del panorama musicale alcuni dubbi e perplessità. Se è vero come è ero che non è la prima volta che la musica diviene veicolo di un messaggio politico e in Italia ne siamo pieni, è altrettanto vero che in una gara internazionale forse sarebbe stato più opportuno non ammettere la delegazione Ucraina alla competizione, ma invitarla ad esibirsi istituendo magari un premio speciale per premiare un paese che lotta per la libertà e contro l’invasore anche con la musica, che da sempre ha assolto compiti affini a questa nobile finalità.
A sostegno delle motivazioni che possono avere influito sul voto all’Ucraina, arriva la dichiarazione del Presidente Zelensky che ha seguito il festival e non ha perso l’occasione per uno dei suoi ennesimi e legittimi massaggi di propaganda, affermando, molto provocatoriamente, che l’anno prossimo Mariupol ospiterà la nuova edizione dell’Eurovision Song Contest e che la musica Ucraina ha vinto nel mondo.
Le arti conclamate nel mondo sono nove, di cui sette hanno una storia millenaria…Musica, Poesia, Pittura, Scultura, Danza, Teatro e Architettura. Le due più recenti, Cinema e Fumetto, sono un gentile omaggio del XX secolo. La musica è l’arte che affida il propio messaggio alle emozioni e certamente, la musica di un’orchestra che, coraggiosamente, nonostante le paure e il dolore per quanto il proprio Paese sta vivendo, si esibisce al cospetto dell’Europa, va indiscutibilmente premiata, ma sarebbe stato un premio di maggior significato e spessore se fosse stato dato alla memoria delle proprie vittime e di quelle di tutti gli oltre quaranta confitti nel mondo.
Ma questo ovviamente, è solo un mio pensiero che, sia ben chiaro, non toglie nulla al merito della bellissima, emozionate e imponente manifestazione che la città di Torino e i suoi organizzatori ci hanno regalato.