Meloni: “Non posso dire sì al Patto di Stabilità senza rispettarlo”

Si è conclusa ieri, a Bruxelles, la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. L’epilogo ha messo in evidenza l’ok all’apertura sui negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue. Orban, in un primo momento ha ceduto, salvo poi aver posto il veto su ulteriori aiuti da destinare a Kiev.

In sostanza il Primo Ministro ungherese rivendica tutti i fondi europei destinati all’Ungheria e bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto. Solo così darebbe via libera al pacchetto di aiuti per l’Ucraina. Nessun ostacolo, invece, per l’ennesimo, il dodicesimo, pacchetto di sanzioni contro la Russia.

Capitolo differente la revisione del bilancio Ue, rinviato al 2024. Proprio di questo ha parlato la Premier italiana Giorgia Meloni: “Posizioni ancora distanti. Sul Patto dobbiamo trovare un equilibrio, dobbiamo tenere aperte tutte le strade finché non sappiamo qual è il punto di caduta. Io non posso dare l’ok a un Patto che io non posso rispettare. Ho avuto un bilaterale con Macron, poi Scholz che era seduto al tavolo accanto si è fermato. Con il presidente francese abbiamo affrontato dal tema del Patto di Stabilità a tutti gli altri dossier su cui pensiamo si possa costruire una convergenza e sul Patto ci sono diversi punti di convergenza comune“.

Tutto rimandato a inizio 2024, dunque, con l’ipotesi di un nuovo vertice straordinario. Sarà quella l’occasione per chiudere i negoziati sulla revisione del bilancio 2021-27.

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