Meloni – Orban, lungo e difficile faccia a faccia a Bruxelles

Il Consiglio Europeo straordinario è convocato per questa mattina a Bruxelles, per trovare un’intesa, dopo che nel summit di dicembre il premier ungherese, lasciando la stanza, aveva consentito ai colleghi di dare via libera, a 26, ai negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia.

I contatti sono in corso, specie tra la Commissione e l’Ungheria, di una fonte diplomatica, ma Orban ha deciso di venire al Consiglio Europeo senza chiudere nulla prima, per affrontare i nodi direttamente nel vertice.

Oggi al centro dei temi in programma ci saranno gli aiuti all’Ucraina attaccata dalla Russia, in momento in cui si vedrà che tipo di soggetto internazionale vuole essere l’Unione.

Ieri c’è stato un faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Viktor Orban all’Hotel Amigo di Bruxelles. L’incontro tra la Premier italiana e il Primo Ministro ungherese si è svolto nell’albergo situato nel cuore della capitale belga, alla vigilia del Consiglio europeo straordinario.

Il colloquio è durato circa un’ora in cui si è parlato dell’Ucraina ma anche delle condizioni di detenzione alle quali è soggetta l’italiana Salis e per le quali al termine dell’incontro con Giorgia Meloni, il leader ungherese ha promesso che farà il possibile per ripristinare misure detentive più eque, ma che non può fare nulla per influenzare l’operato dei giudici ungheresi.

Terminato il bilaterale con Meloni, il Capo del Governo di Budapest ha poi incontrato nello stesso hotel  il Presidente francese Emmanuel Macron con il quale ha avuto un nuovo faccia a faccia per discutere la questione relativa all’Ucraina.

Lunedi scorso, Giorgia Meloni e Viktor Orban si sono sentiti al telefono: nel corso della conversazione, Meloni ha posto all’attenzione di Orban il caso di Ilaria Salis, la maestra milanese detenuta in Ungheria da circa un anno. Domani sul tavolo del Consiglio europeo ci sarà il nodo della revisione del bilancio pluriennale UE,  compresa la questione dei fondi destinati all’Ucraina su cui Orban ha posto il veto.

L’Ungheria di Viktor Orban continua a bloccare l’intesa tra i leader UE sulla revisione, il cui ‘piatto forte’ sono proprio i 50 mld di euro di aiuti all’Ucraina (33 mld di prestiti e 17 mld di sovvenzioni a fondo perduto) a lungo termine, la macroassistenza finanziaria necessaria ad assicurare il funzionamento dello Stato, impegnato in una logorante guerra difensiva contro Mosca.  Uno stallo che provoca irritazione e frustrazione tra gli altri partner UE.

 

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