Microcredito di Libertà, una nuova iniziativa del Microcredito in Italia

Da una collaborazione tra l’Ente Nazionale per il Microcredito – ENM, il Ministero delle Pari Opportunità, l’ABI , Federcasse e la Caritas italiana è nato il Microcredito della Libertà con l’obiettivo di favorire l’emancipazione economica delle donne, in particolare di quelle, vittime della violenza.

Si tratta di un’iniziativa di elevato valore sociale, coerente con le finalità istituzionali dell’ENM che, come si ricorderà, affianca al microcredito produttivo, destinato a favorire lo sviluppo della micro imprenditorialità, il microcredito sociale, focalizzato sul sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà economica temporanea.

In questo specifico ambito del sociale è da ricordare anche un’altra recente iniziativa, gli sportelli informativi di Microcredito e percorsi imprenditoriali per la legalità, nata dalla collaborazione tra ENM e la Prefettura di Roma per l’inclusione economica dei migranti, condizione spesso indispensabile per la loro emersione dal mondo della clandestinità e per  la successiva legalizzazione.

Lo strumento del microcredito prevede l’erogazione di prestiti chirografari, quindi, senza il supporto di garanzie reali, per un importo massimo di 40mila euro, che possono arrivare a 50mila nel caso di beneficiari virtuosi, sia nella puntualità del pagamento delle ultime 6 rate di rimborso, sia nell’adeguatezza dello sviluppo del progetto imprenditoriale rispetto al disegno originario. La durata massima del prestito è di 7 anni, un tempo  normalmente sufficiente per la realizzazione delle fase di avvio del progetto imprenditoriale e per il suo successivo consolidamento.

L’ENM si avvale nella sua operatività di una rete di intermediari, che operano nel settore creditizio, sia in modo generalistico, sia in modo dedicato ad aspetti etico sociali, come Permicro, di cui è socia anche Banca Etica.

La nascita di Microcredito della Libertà costituisce, in definitiva, l’ennesima conferma anche in Italia, così come in altre realtà nazionali, della validità dello strumento del microcredito. Lo testimonia, in modo inconfutabile,  il tasso di insolvenza, decisamente più contenuto, rispetto ai livelli registrati dalle altre forme creditizie.

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