La quinta edizione di Women in Cinema Award si è svolta il 6 settembre all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, il quartiere generale delle star presenti al Festival, ed è stato dedicato alla produttrice e giornalista turca Cigdem Mater. La donna è stata condannata alla pena detentiva di diciotto anni di carcere unitamente ad altri attivisti. Tutti sono stati ritenuti colpevoli delle proteste antigovernative di Gezi Park del 2013 in Turchia, la mobilitazione civile nata inizialmente con l’opposizione al progetto di ricostruzione del Gezi Park nel cuore di Istanbul, che prevedeva l’abbattimento di 600 alberi e che, con effetto domino, ha scatenato una protesta dilagata poi in tutto il paese per la gestione autoritarista del potere da parte del leader turco Recep Erdogan.
Durante la quinta edizione di Women in Cinema Award è stata premiata anche la stilista Anna Fendi, simbolo del forte legame esistente tra le eccellenze del mondo del cinema e le eccellenze della moda di Anna Fendi. La casa di moda della stilista ha collaborato, infatti, con i più grandi registi e costumisti alla realizzazione di memorabili film di successo internazionale.
Anche l’attrice, scrittrice, imprenditrice culturale e attivista per i diritti delle donne, Claudia Conte, ha annunciato le premiate di questa quinta edizione indossando, per l’occasione, un abito della Maison Fendi.
Tra i premi conferiti c’è stato anche quello alla cantante Malika Ayane, a Audrey Diwan, regista e sceneggiatrice francese vincitrice del Leone d’oro alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e a Leila Hatami, attrice iraniana, vincitrice dell’Orso d’argento per la migliore attrice al Festival del Cinema di Berlino.
Come per Cigdem Mater, il WiCA vuole ricordare tutte le donne che in questo momento non possono fare sentire la propria voce perché vittime di regimi autoritari o che vivono in zone di guerra e proprio in questo ultimo caso, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata dell’Ucraina in Italia, è stato conferito un premio all’attrice ucraina Darya Tregubova, per esprimere la solidarietà e la vicinanza a tutte le donne ucraine che dal 24 febbraio hanno vissuto e che stanno vivendo l’orrore della guerra.
Claudia Conte, sin dai primi giorni del conflitto, molto impegnata per l’emergenza bellica in Ucraina ha sottolineato: “Abbiamo l’obbligo morale di non lasciare sole le donne che in questo momento sono più in difficoltà. Le donne in guerra, le donne costrette a lasciare il proprio paese, che proteggono i loro bambini e gli anziani con il dolore nel cuore di non rivedere i loro mariti, padri, fratelli. Il mondo della cultura non conosce odio, ma esprime solidarietà e speranza di pace”.
