L’attenzione mediatica dell’Europa torna ad accendere i riflettori su ciò che accade in Ucraina e sulle azioni della Federazione Russa. Nel corso delle ultime settimane, numerosi mercenari russi sono stati schierati in Ucraina orientale e vengono registrati importanti movimenti di truppe in due basi al confine con l’Ucraina, a 350 chilometri a nord est della città di Kharkiv, località spesso al centro di rivendicazioni separatiste.
L’azione di Mosca è lampante e consiste nel rafforzare con truppe e armamenti le linee di confine, alimentando tensioni tra Mosca e l’Occidente e scavalcando la legittima autorità delle istituzioni dell’Ucraina. Le organizzazioni non governative e fonti ufficiali delle stesse istituzioni europee affermano ai confini dell’Ucraina e molteplici sono le ingerenze delle autorità russe con sostegni, finanziamenti e armamenti per i mercenari separatisti.
Le autorità governative ucraine hanno consegnato alle istituzioni europee copiosi dossier di intelligence e militari in cui documentano le interferenze russe sul suolo ucraino, esprimendo profonda preoccupazione per un possibile attacco nel corso del primo mese del nuovo anno. Comportamenti che non sorprendono gli analisti geopolitici e gli attivisti pro-democrazia, poiché la Russia aveva già annesso la penisola di Crimea nel corso del 2014, sostenendo e finanziando separatisti e mercenari filorussi, con l’obiettivo di conquistare e assimilare le regioni industriali dell’Ucraina orientale, continuando ad esercitare azioni di sabotaggio nei confronti delle truppe governative ucraine. Azioni, pianificazioni e combattimenti che vedono al centro dello scacchiere militare il noto Gruppo Wagner, sostenendo da Mosca, attivo in Siria, Libia, Repubblica centroafricana e nell’Ucraina orientale. Recente è la notizia che i Ministri dell’Unione Europea hanno rafforzato ed elaborato ulteriori sanzioni contro autorevoli figure legate al Gruppo Wagner, finanziato da noti paganti russi, vicini alle politiche di Putin.
Le autorità russe continuano a negare il coinvolgimento del governo con le autorità del gruppo ma le inchieste internazionali e l’intelligence dei Paesi a confine con la Russia collegano tali movimentazioni alla figura di Yevgeny Prigozhin, oligarca russo e vicino al Presidente Vladimir Putin.
I mercenari del gruppo Wagner destano preoccupazione in molti scenari internazionali e nuovi report mostrano la presenza dei mercenari anche in Mali, con il sostegno sempre presente della autorità russe. Ritornando all’Ucraina, ciò che appare chiaro è la volontà russa di voler isolare e screditare le istituzioni ucraine, indebolendo il confine e rimarcando nuove politiche di pressione per contrastare l’allargamento europeo e della Nato. L’unione europea non può far mancare il proprio appoggio all’Ucraina e ai suoi cittadini che nella patria europea sognano il proprio futuro, inseguendo democrazia, pace e rispetto dei diritti umani.