La Commissione Europea ha lanciato le nuove regole a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo.
Dalla definizione del livello di retribuzione e dell’orario di lavoro al codice di abbigliamento: nella sua comunicazione odierna Bruxelles stila una lista di criteri per inquadrare i lavoratori della gig economy come dipendenti e spingere la loro assunzione.
Secondo una prima valutazione d’impatto UE, con le nuove norme fino a 4,1 milioni di rider e lavoratori delle piattaforme digitali potrebbero veder cambiare il loro status tra i 5,5 milioni considerati autonomi in modo erroneo.
“Nessuno sta cercando di uccidere, fermare o ostacolare la crescita delle piattaforme, siamo tutti impegnati nello sviluppo di questa economia perché corrisponde a una domanda nella nostra società, e vogliamo che prosperi. Ma questo modello di business dovrebbe anche adattarsi ai nostri standard, compresi quelli sociali“, ha detto il Commissario europeo al Lavoro, Nicols Schmit, presentando il pacchetto di norme UE a tutela dei rider e dei lavoratori della gig economy. “Dobbiamo portare l’economia delle piattaforme dentro al modello sociale UE” – ha ribadito.
“Ottima direttiva dell’UE per le grandi piattaforme digitali. Chi viene utilizzato come dipendente (5/6 milioni) dovrà avere diritti adeguati. Tutti (28 milioni) potranno discutere come gli algoritmi definiscono i compiti di ciascuno“, scrive su Twitter il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentilon. “Più diritti sociali nell’Europa digitale“, aggiunge il Commissario.