Treni e servizi ferroviari a rischio oggi 10 novembre 2023 per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto del personale dipendente delle aziende che operano negli appalti ferroviari del Gruppo Fs.
A incrociare le braccia saranno addetti alle pulizie, della ristorazione a bordo treno e dell’accompagnamento sui treni notte.
Sul sito di Ferrovie dello Stato si avverte che a causa dello sciopero alcuni servizi in stazione potrebbero non essere garantiti”. Rfi invita quindi a consultare “i monitor aggiornati di partenze/arrivi della tua stazione” anche attraverso il sito delle ferrovie. “In stazione – si legge ancora – i viaggiatori sono comunque invitati a prestare attenzione agli annunci sonori e visivi diffusi” perché “le informazioni on line possono apparire con un ritardo fino a tre minuti rispetto a quelle diffuse in tempo reale”.
I motivi della protesta
Quello di oggi è il “secondo sciopero nazionale” di categoria proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa perché “nulla è cambiato nonostante lo sciopero del 27 settembre, le aziende e le committenti si sono dimostrate sorde alle nostre richieste per l’adeguamento economico del buono pasto e per questo ci troviamo costretti a continuare la protesta”.
Stato si avverte che a causa dello sciopero “alcuni servizi in stazione potrebbero non essere garantiti”. Rfi invita quindi a consultare “i monitor aggiornati di partenze/arrivi della tua stazione anche attraverso il sito delle ferrovie.
In stazione – si legge ancora – i viaggiatori sono comunque invitati a prestare attenzione agli annunci sonori e visivi diffusi” perché “le informazioni on line possono apparire con un ritardo fino a tre minuti rispetto a quelle diffuse in tempo reale.
I motivi della protesta
Quello di oggi è il “secondo sciopero nazionale” di categoria proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Salpas Orsa perché “nulla è cambiato nonostante lo sciopero del 27 settembre, le aziende e le committenti si sono dimostrate sorde alle nostre richieste per l’adeguamento economico del buono pasto e per questo ci troviamo costretti a continuare la protesta”.