Mentre l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sembra prevalentemente attratta dagli attacchi informatici perpetrati dalle organizzazioni criminali in diversi settori a rilevanza economica, tra cui evidentemente quello finanziario, non può invece passare sotto silenzio quanto accade sul fronte della sicurezza fisica.
L’occasione è fornita dal recente dodicesimo Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria, un documento che è frutto della collaborazione consolidata tra gli esperti dell’OSSIF – Osservatorio della Sicurezza Finanziaria presso l’Associazione Bancaria Italiana ed il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale e con la partecipazione di Assovalori, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione, Federfarma, Poste Italiane e Unem.
Le cifre fornite dal Rapporto evidenziano una forte riduzione delle rapine in banca, più che dimezzate (- 56,3%) nel biennio 2019/20. Allargando il raffronto agli ultimi 10 anni, la diminuzione percentuale risulta ancora più vistosa (91%), passando dalle 1382 rapine del 2011 alle 119 dello scorso anno.
Il fenomeno della marcata contrazione delle rapine in banca si inquadra nel più generale contesto della diminuzione delle rapine (poco meno del 18%) complessivamente registrate lo scorso anno anche negli altri settori obiettivo della criminalità predatoria: dagli uffici postali, alle farmacie, dai tabaccai, ai distributori di carburante ed agli altri esercizi commerciali.
Si tratta di un risultato positivo, derivante dallo sviluppo di una strategia efficace di prevenzione e contrasto alle minacce criminali, supportata in particolare, nel settore finanziario dalla condivisione tra le Forze di Polizia e l’ ABI di un prezioso patrimonio informativo e di dati.
Una strategia risolutiva, di cui bisognerà certamente tener conto anche sull’altro cruciale versante della criminalità informatica.