Pechino ha annunciato la fine delle maxi manovre militari intorno a Taiwan. Di fatto, però, aggiunge che non si fermerà e “organizzerà regolarmente pattugliamenti” nell’area insistendo sulla “prontezza operativa”.
“Il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione completa con successo le operazioni militari congiunte intorno all’isola di Taiwan”, riporta la Cgtn citando un portavoce militare. Secondo il Global Times, il Comando afferma di aver “completato con successo diverse missioni” durante le recenti esercitazioni intorno a Taiwan, di “aver testato in modo efficace la capacità di combattimento delle truppe nell’operazione congiunta” e annuncia che verranno “organizzati regolarmente pattugliamenti in prontezza operativa nello Stretto di Taiwan”.
I militari assicurano che “proteggeranno con determinazione sovranità e integrità territoriale” della Cina, proseguendo con l’addestramento e altri preparativi.
Intanto l’Ufficio per gli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato e l’Ufficio informazioni del Governo di Pechino hanno diffuso un ‘libro bianco’ (l’ultimo documento del genere risaliva al 2000) intitolato, riporta l’agenzia Xinhua, “La questione di Taiwan e la riunificazione della Cina nella nuova era”. Si afferma che la Cina “non rinuncerà all’uso della forza” e il gigante asiatico si riserva di “adottare tutte le misure necessarie”.
Pechino farà di tutto per una riunificazione pacifica
Secondo la versione in inglese del documento, il primo dall’arrivo al potere di Xi Jinping, Pechino – che ribadisce di “non tollerare interferenze” sulla questione di Taiwan, un’isola con 23 milioni di abitanti – “lavorerà con la massima sincerità e farà di tutto per una riunificazione pacifica”. “Ma non rinunceremo all’uso della forza e ci riserviamo l’opzione di adottare tutte le misure necessarie. Questo – si afferma – per difenderci dalle interferenze esterne e da tutte le attività separatiste”.
“L’uso della forza sarebbe l’ultima risorsa – si legge ancora -. Saremo costretti a misure drastiche solo per rispondere alle provocazioni dei separatisti o di forze esterne se dovessero superare le nostre linee rosse. Saremo sempre pronti a rispondere con l’uso della forza o altri mezzi necessari a interferenze di forze straniere o ad azioni estreme da parte di separatisti”.
Per la Cina l’“obiettivo ultimo è garantire la prospettiva di una riunificazione pacifica della Cina e portare avanti questo processo”, aggiunge il documento diffuso dopo la visita di inizio mese a Taiwan di Nancy Pelosi che ha suscitato le ire di Pechino, impegnata in maxi manovre militari intorno all’isola e che insiste sul principio di “una sola Cina” e sul modello “un Paese, due sistemi” come “soluzione più inclusiva”.
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