E’ una storia di amore professionale, di stima e di fiducia, quello che lega Penelope Cruz a Pedro Almodovar.
“Avevo 16 anni – dice l’attrice in conferenza stampa – quando decisi di fare l’attrice e fu dopo aver visto “Legami!”, sperando un giorno di lavorare per Almodovar”.
“Sono sette i film realizzati insieme, ma per Madres Paralelas quella madre imperfetta è il personaggio più difficile che abbia mai interpretato”. Penelope parla di Pedro con grande passione e affetto. “Ogni volta è un regalo, afferma ai limiti della commozione la Cruz che aggiunge – “è una partenza per un viaggio intenso e avvincente. Quando mi propone una parte ogni volta penso: ‘quest’uomo ha scritto un’altra meraviglia. Inutile dire che la sua è la telefonata più attesa”.
“Penelope – confessa Almodovar – è la prima a cui penso quando scrivo un personaggio femminile della sua età. E so che lei aspetta e spera che in ogni mio film ci sia un ruolo per lei. Non c’è bisogno che mi faccia pressioni, mi bombardi di telefonate, lei sa che penso a lei”.
“Carne trémula, Tutto su mia madre, Volver – Tornare, Gli abbracci spezzati, Gli amanti passeggeri, Dolor y gloria e adesso Madres paralelas: questa la filmografia insieme, ma c’è sempre stata una grande sintonia sin dal primo personaggio, ci siamo subito capiti. E anche quando è un lavoro duro, come questo, in fondo è una passeggiata perché lui non ti fa sentire sola, è la mia sicurezza – dice l’attrice – Pedro è totalmente al servizio del suo film, sul set è concentratissimo, non lo vedi fare altro, neanche prendere una telefonata e poi la preparazione, mesi di prove, di recitazione della sceneggiatura, di spiegazioni, dedizione reciproca, costruisce ogni film come un artigiano e lo cura nei minimi dettagli”.