Mentre non è lontano il traguardo del quinto anno di operatività, l’Arbitro per le Controversie Finanziarie – ACF, istituito presso la Consob, si appresta a vivere l’esperienza di un primo importante tagliando di manutenzione.
Infatti, dal prossimo ottobre entrerà in vigore un nuovo Regolamento, che inciderà sull’operatività di uno strumento stragiudiziale. Quest’ultimo, nel corso della sua vita, è stato confortato dal crescente consenso dei clienti investitori nelle loro controversie con gli intermediari autorizzati alla prestazione di servizi di investimento, in caso di violazione degli obblighi di diligenza, trasparenza, correttezza e informazione.
Fermo restando il limite di competenza per valore dei 500mila euro, che si è dimostrato adeguato ad assorbire la parte prevalente delle controversie con la clientela retail, le principali novità introdotte dal nuovo Regolamento del tagliando di manutenzione riguardano, innanzitutto, la fissazione di un termine di anzianità decennale delle vicende da sottoporre all’ACF.
Un altro aspetto innovativo di particolare interesse è, poi, l’obbligo per il ricorrente e il convenuto ad utilizzare la modulistica presente sul sito web, favorendo in tal modo un processo di standardizzazione documentale, utile a una più rapida lavorazione dell’incartamento procedimentale.
Una terza novità riguarda il tema della composizione bonaria della controversia con la configurazione di alcune possibilità, tra cui: la richiesta di sospensione del procedimento finalizzato al raggiungimento di un accordo tra le parti: l’estinzione del procedimento in caso di raggiungimento di accordo, o del completo soddisfacimento della pretesa; la possibilità di adempimento tardivo da parte dell’intermediario soccombente con la conseguente cancellazione della notizia del suo originario mancato adempimento.
Sono fondamentalmente due, come osserva il Presidente dell’ ACF, Gianpaolo Barbuzzi, gli obiettivi di queste innovazioni regolamentari: “facilitare la predisposizione degli atti del procedimento da parte di risparmiatori e intermediari mediante la standardizzazione della modulistica; tenere sempre aperto un canale di comunicazione tra le parti per pervenire a una composizione bonaria della controversia, sia durante l’intero iter procedimentale, sia dopo l’assunzione della decisione”.
Da non trascurare, inoltre, l’apertura di ACF all’utilizzo di strumenti innovativi, tra cui gli applicativi dell’intelligenza artificiale, nelle fasi istruttoriale e decisionale, “senza, però, automatismi e preservando l’apporto delle umane intelligenze”.
In definitiva, ad una prima lettura, il nuovo Regolamento si pone come il logico sviluppo di una linea di pensiero già riaffermata nella Nota Illustrativa dell’Attività svolta nel 2020, secondo la quale l’Arbitro per le Controversie Finanziarie si iscrive nel novero degli strumenti di giustizia complementari più che alternativi al sistema di giustizia ordinaria, ispirandosi a un principio di “giustizia persuasiva”, più che di “giustizia impositiva”.