Al via il progetto di digitalizzazione dei beni culturali: oltre cinquanta partecipanti ai laboratori finalizzati alla digitalizzazione dei beni culturali della Regione Umbria
Sono stati 55 i partecipanti al progetto pilota “Competenze digitali per il patrimonio culturale”, avviato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e dalla Regione Umbria, con la collaborazione e il supporto della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
Un percorso che, a partire dallo studio delle campagne di digitalizzazione in corso sul territorio e dei fabbisogni di competenze utili alla trasformazione digitale, ha l’obiettivo di sperimentare la progettazione e l’attuazione di una offerta formativa multiforme, per gestire il processo di trasformazione digitale in ambito culturale.
I primi due laboratori, realizzati il 23 e 24 ottobre, sono stati caratterizzati da una grande partecipazione da parte di amministratori pubblici, rappresentanti del mondo delle imprese, esperti e referenti del settore culturale, degli istituti e dei luoghi della cultura nonché liberi professionisti.
Durante la due giorni sono stati sviluppati momenti di approfondimento, mirati all’analisi delle attività e/o progetti in cantiere o realizzati a vario titolo dai partecipanti aventi ad oggetto il tema delle risorse digitali.
Attraverso una modalità didattica partecipativa, i formatori della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, hanno presentato un’analisi dei progetti in itinere o conclusi per poi passare alla individuazione delle criticità riscontrate, quindi alle opportunità che il tema della digitalizzazione offre anche nella nostra regione.
“Sono stati individuati una serie di fabbisogni e di competenze da acquisire che potranno portare a indirizzare l’offerta formativa della Fondazione verso i temi più attinenti alla realtà umbra – spiega Antonella Pinna, dirigente regionale del servizio valorizzazione risorse culturali, musei, archivi e biblioteche -. Dalle preliminari attività di project management, alle elaborazioni tecniche/informatiche, agli strumenti e ai mezzi di comunicazione per la restituzione e divulgazione delle risorse digitali acquisite o da acquisire, al tema del riuso delle risorse nonché dei diritti di acquisizione e di riproduzione.
L’elemento che ha caratterizzato tutti i tavoli – conclude Pinna – è stata la richiesta unanime di creazione di un metodo di lavoro comune nell’ottica dello scambio reciproco di esperienze, necessarie per condividere una visione comune di sviluppo del Piano Nazionale di Digitalizzazione e di tutte le opportunità che questo offre in tema di digitalizzazione del patrimonio culturale italiano”.
L’appuntamento si inserisce in ampio percorso di ascolto dei territori avviato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, necessario ad intercettare e rispondere alle esigenze concrete dei professionisti della cultura, iniziato lo scorso settembre a LuBeC2023 con il cantiere “Trasformazione digitale”, i cui risultati saranno presentati in un nuovo appuntamento in programma il prossimo 8 novembre.