Nella guerra tra Ucraina e Russia anche oggi Kiev torna a mettere in dubbio la morte di Yevgheny Prigozhin, il Capo della Wagner, ufficialmente vittima di un incidente aereo il 23 agosto dello scorso anno.
In un’intervista al Financial Times, il Capo dell’Intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, ha detto: “Non sto dicendo che non è morto o che è morto. Sto dicendo che non c’è una sola prova che sia morto”.
Parlando della mobilitazione delle forze russe, che attingono ai mercenari quando non hanno abbastanza uomini, Budanov ha ricordato il ruolo del gruppo fondato dallo ‘chef di Putin’: “Wagner esiste. E, parlando di Prigozhin, non arriverei a conclusioni affrettate‘”.
Serve ricordare che lo scorso agosto Yevgeny Prigozhin ed altri ufficiali della Wagner sono rimasti uccisi nell’esplosione dell’aereo a bordo del quale stavano viaggiando. Secondo le fonti del Wsj, una piccola bomba era stata posizionata sotto l’ala dell’aereo di Prigozhin mentre il velivolo aspettava il momento del decollo sulla pista dell’aeroporto di Mosca.
A ottobre dello scorso anno, a proposito della tesi dell’attentato, Putin ha fornito una ricostruzione approssimativa della vicenda. Il leader del Cremlino ha citato informazioni ricevute dal Responsabile dell’inchiesta sull’incidente, Alexander Bastrykin, e ha fatto riferimento al ritrovamento di “frammenti di bombe a mano” trovati nei corpi delle vittime, ipotizzando che vi sia stato uno scoppio all’interno dell’aereo e ha precisato – “Non c’è stato nessun impatto esterno all’aereo, è un fatto ormai stabilito” – ha dichiarato escludendo l’ipotesi di un missile.